Valentina Casesa – KI (Almendra Music/Bandcamp/Resonate, 2018)

A due anni di distanza dal precedente “Orior”, la compositrice e pianista Valentina Casesa torna con “KI” seconda prova realizzata per la factory palermitana Almendra Music. Il disco è reperibile anche sui portali etici Bandcamp e Resonate che facilitano il rapporto tra artisti, etichette libere e ascoltatori. “KI” per me è un ponte, un passaggio, ormai già attraversato. Adesso mi volto indietro e lo contemplo, un poco sorridente per aver gettato i semi di una nuova musicista e impaziente di portare alla luce le nuove musiche”. Queste parole della pianista esprimono perfettamente l’essenza dell’intero progetto, qui Valentina sembra effettivamente aver raggiunto una nuova consapevolezza e condiviso una rinnovata energia influenzata anche dalla pratica dell’antichissima arte marziale giapponese Ki Aikido. Se “Orior” era composto esclusivamente da brani propri, “KI” è invece un lavoro più diversificato che vede la pianista impegnata anche nell’esecuzione di un repertorio estremamente curioso. Con la tipica apertura di vedute che caratterizza Almendra, si passa da Tōru Takemitsu con “Romance” (1949) e gli splendidi “Piano Pieces For Children” (1978) , a Dimitri Nicolau con “Siciliana” (1994), per arrivare sino a “Notturno” di Ottorino Respighi tratto dai “Sei pezzi per solo piano” (1904). La scelta di concentrarsi su compositori del XX secolo è molto interessante e nonostante l’indubbio eclettismo della proposta, colpisce la grande armonia d’insieme che caratterizza “KI”. Il disco è maturo, nulla è fuori posto, l’ascolto prosegue fluido intervallato da adeguati interventi elettronici che non snaturano mai la sua particolare delicatezza. Oltre ai brani citati trovano anche spazio una serie di ottime composizioni della Casesa, musicista molto abile nel valorizzare le peculiarità espressive dello strumento. Si passa dalle atmosfere lievi e introspettive di “Costellazione I” al climax di “Torre” dove spazi, dinamiche e risonanze diventano una componente centrale della costruzione musicale, sino ai suadenti slanci melodici di “Untitled III” con il tipico utilizzo dei rapidi ed efficaci arpeggi. Nell’esecuzione di alcuni brani Valentina è affiancata da altri nomi noti della label che l’hanno aiutata a renderli come li aveva immaginati in origine. Ci sono: Luca Rinaudo| Naiupoche (elettronica, arrangiamento), Alessio Pianelli (Violoncello) , Andrea Marcione (campane), Giovanni Di Giandomenico (elettronica, Field Recordings) e Danilo Romancino|Curramore (elettronica, programmazione). Molto interessanti in questo senso sono “Capo Nord” con la partecipazione di Di Giandomenico o la breve “Costellazione II” integrata dal violoncello di Pianelli. Tra le quattordici tracce del disco, come sempre registrato e mixato presso lo Zeit Studio di Palermo, “Uni” è forse la composizione che meglio sintetizza l’essenza dell’intero lavoro. Introdotta dai lenti accordi della Casesa, dopo lo sviluppo del delizioso tema, lascia libero sfogo all’elettronica di Curramore in un perfetto esempio di fusione sonora. Ultima uscita della collana Almendra Piano Series, “KI” è un progetto che valorizza al meglio le infinite peculiarità dello strumento ma guarda ben oltre… Non si tratta infatti di un “classico” album per pianoforte solo, ma di un disco che cerca innanzitutto di espanderne le possibilità. Qui acustico ed elettronico si incontrano, echi lontani e voci si mescolano con gusto ai suoni , agli armonici e alle risonanze naturali prodotte da legno e corde con un risultato molto evocativo. “Ki” è un appassionato atto di condivisione e scoperta, un bel ritratto di una pianista e compositrice curiosa che ha qui trovato una sua perfetta dimensione. Non lasciatevelo sfuggire! 


Marco Calloni

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