Giovanni Nuti – Accarezzami Musica. Il “Canzoniere” di Alda Merini (Nar International/Sagapò, 2017)

Considerata una delle poetesse italiane più importanti del Novecento, Alda Merini esordì giovanissima all’età di sedici anni raccogliendo ben presto l’apprezzamento di Eugenio Montale, Pier Paolo Pasolini e Salvatore Quasimodo che la incoraggiarono a dedicarsi ai versi. Tuttavia, la vita le riservò un susseguirsi di cadute e faticose risalite, ma soprattutto un oblio durato lunghi anni in seguito all’internamento in un manicomio prima e ai ripetuti ricoveri negli ospedali psichiatrici. Conquistata con fatica la serenità, seppe trasformare il suo vissuto drammatico in poesie personalissime e visionarie che le fruttarono numerosi riconoscimenti, nonché due candidature al Premio Nobel per la Letteratura. Opere poetiche come “La Terra Santa” (1984), “Vuoto d’amore” (1991), “Ballate non pagate” (1995), “Poema della croce” e “Clinica dell’abbandono” (2004) e la prosa di “L’altra verità. Diario di una diversa” (1986) e “La pazza della porta accanto” (1995) hanno suggellato un percorso artistico straordinario nel quale è diventata simbolo della forza di vivere e combattere ma soprattutto amare, facendo esperienza sulla propria pelle della grande potenza dell’esistenza. Nel 1993 l’incontro con il cantautore Giovanni Nuti segnò per Alda Merini l’avvio di una collaborazione, tanto inattesa quanto affascinante. Dopo la prova generale con “I sandali” contenuta nel disco “Disordinatevi” del 1993, Nuti seppe cogliere la profonda musicalità delle poesie della Merini e il passo verso la forma canzone fu breve, tanto che lei stessa ebbe a definire il loro incontro come un vero “matrimonio artistico”. “La voce di Giovanni”, raccontava la poetessa milanese, “è amore. Le nostre canzoni, quelle che lui chiama canzoni ma che a volte sembrano sanzioni, nascono con facilità: lo chiamo al telefono e gli detto i versi che ho scritto la notte prima. La poesia arriva quando vuole, ma di notte viene meglio”. Sebbene fossero, solo all’apparenza, lontani anni luce con il toscano rigoroso e metodico nel suo approccio alla musica e la poetessa milanese travolgente nella sua vitalità, la loro collaborazione fruttò diversi spettacoli a cui prese parte la Merini stessa e ben cinque dischi: “Milva canta Merini” (2004), per il quale il toscano compose tutte le musiche, “Poema della croce” (2005), “Rasoi di seta” (2007) e “Una piccola ape furibonda” (2010), proposto anche in spagnolo con il titolo “Una pequeña abeja enfurecida” nel 2012 con la partecipazione di Lucia Bosé che ne curò la traduzione in castigliano dei testi. A distanza di otto anni dalla scomparsa di Alda Merini, e con alle spalle la fruttuosa collaborazione sul palco con Monica Guerritore con lo spettacolo “Mentre Rubavo La Vita”, Giovanni Nuti ha voluto dedicare alla scrittrice milanese “Accarezzami Musica. Il “Canzoniere” di Alda Merini” corposo cofanetto composto da sei cd, un dvd e un libro di novantasei pagine con immagini e scritti di Massimo Cotto, Vincenzo Mollica e Gianfranco Ravasi. Realizzata con il sostegno della Fondazione Gianmaria Buccellati, grande orafo milanese e mecenate, questa straordinaria opera è stata presentata nel corso di tre serate evento al Teatro del Verme di Milano (20 ottobre), al Sistina di Roma (23 Ottobre) e al Duse di Bologna (2 Novembre). Si tratta di un vero e proprio viaggio in musica attraverso la poesia di Alda Merini con Giovani Nuti che penetra nel vivo delle sue liriche dando una dimensione ancor più suggestiva alle gioie, alle paure, agli incubi, ai chiaroscuri e alle profonde riflessioni che permeavano la sua scrittura. E’ insomma una celebrazione dell’arte come pura bellezza, intessuta tra parole e note, versi e melodie, un “disco d’amore per la più grande poetessa del Novecento, ma soprattutto un disco che fa bene”, come lo ha definito lo stesso cantautore toscano. Il primo volume del box è il doppio disco di duetti “Il Muro Degli Angeli” nato, come racconta l’autore per “ricordare l’ultima battaglia (vinta!) per salvare la testata del suo letto: un muro pieno di appunti, disegni e numeri telefonici, scritti a penna, pennarello o col rossetto cui Alda fece riferimento in una poesia che scrisse per me e che è diventato un brano del canzoniere, Il bacio”. Composto da trentadue brani, l’album ci regala un susseguirsi di perle di rara bellezza dalle iniziali “Nel giardino dei poeti” con le voci di Alda Merini ed Enrico Ruggeri a “Il Grido” con Eugenio Finardi, passando per il trasciante singolo “Il mio amore ha 4 gatti” con la complicità di Renzo Arbore e quel gioiellino che è “Emily” con Monica Guerritore”, fino a giungere alle superbe “Il ragno e la mosca” con Peppe Barra, “Io come voi” con Lina Sastri. Nuti da raffinato compositore ha dato vita ad arrangiamenti ora semplicemente giocati sul suo pianoforte ora impreziositi da eleganti aperture orchestrali, costruendo la cornice perfetta per ogni voce che lo affianca nel rendere omaggio alla poetessa Milanese. E’ un tributo a più voci, un atto d’amore appassionato, come del resto lo sono anche gli altri volumi che compongono il cofanetto e che rappresentano il lato retrospettivo dell’opera, essendo la ristampa dei precedenti lavori di Nuti dedicati alla Merini. Tra questi non si può non citare il pregevole “Sono nata il 21 a primavera” che vede protagonista la voce di Milva impegnata nell’interpretare undici brani, alcuni dei quali in duetto con la stessa Merini. Completa il cofanetto il suggestivo dvd contenente le riprese di un live de “Il Poema della Croce”, registrato nella splendida cornice del Duomo di Milano il 13 ottobre 2006. A riguardo il Card. Ravasi scrive: “I versi di Alda Merini sono una conchiglia ricolma dell’infinito e Giovanni Nuti, con la sua finissima e intensa esegesi musicale, ha voluto rendere udibile proprio quella voce. E’ una voce che parla del più alto mistero cristiano, quello della croce, ove si raggruma tutto il dolore dell’uomo e il mistero di Dio. Sul Golgota sale anche Alda, guidata dalla mano di Maria, la madre di Cristo, e lassù canta la vita e la morte, l’amore e il silenzio, la passione e la pace, l’assurdo e la verità”. Sebbene la vastità di quest’opera potrebbe sembrare un limite per quanti si avvicinassero per la prima volta al lavoro di Giovanni Nuti con Alda Merini. Basterà ascoltare qualche brano e sfogliare le pagine del libro per venire letteralmente rapiti dalla poesia. Sarà difficile interrompere il viaggio e soprattutto non arrivare alla fine. Monumentale. 


Salvatore Esposito

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