Faust – Fresh Air (Bureau B, 2017)

Nuovo album e differente punto di vista per i Faust che dopo il precedente “Just Us” scelgono ora un approccio più interattivo e multidisciplinare. La curiosa amalgama di Krautrock, sonorità Industrial e Avant-Garde è sempre presente, ma in questo “Fresh Air” Zappi Diermaier e Jean – Hervé Peron, gli attuali superstiti della storica formazione di Wümme, hanno interpretato il processo creativo come occasione di comunicazione e interazione tra artisti e pubblico. Non solo Faust quindi, ma anche gli interventi “vocali/declamatori” di Barbara Manning, gli overdubs di Jürgen Engler (Die Krupps) e la viola di Ysanne Spevack, elementi importanti dell’edificazione sonora complessiva che non è un pallido riflesso delle glorie passate, vedi “Faust”, “So Far” o “Faust IV” per esempio. “Fresh Air” continua la libera indagine di itinerari sonori inconsueti secondo un modus ben consolidato che ha nell’indeterminatezza uno dei maggiori punti di forza. Premesse chiare e aspettative soddisfatte; Faust significa scegliere e accettare percorsi sonori volutamente decentrati e talvolta spiazzanti. Le tracce dell’album, pubblicate per la storica etichetta tedesca “Bureau B” sono state registrate con ensembles differenti tra marzo e aprile del 2016 nel corso di un breve tour di 28 giorni negli Usa per poi essere sottoposte a successivi interventi in studio. Tra i bordoni di viola della lunga title track introdotta da una poesia di un amico di scuola di Peron, gli accenni corali non-sense di “Partitur” e la conclusiva “Fish” dominata dall’eccellente lavoro di viola della Spevack, i Faust riescono con questo “Fresh Air” a fornirci una peculiare e audace interpretazione della contemporaneità senza farsi soccombere da un’eredità musicale molto significativa. Ritmi ossessivi, sezioni declamatorie, lancinanti interventi strumentali trasportano l’ascoltatore neofita in una dimensione destabilizzante. Chi è di casa invece, ritroverà molte di quelle caratteristiche che rendono tuttora i Faust una voce unica non facile a compromessi. I tempi di Uwe Nettelbeck, storico produttore che diede inizio alla loro lunga storia, l’approdo presso la neonata Virgin, sono solo un lontano ricordo, eppure, quello spirito rimane ancora oggi miracolosamente intatto. 



Marco Calloni

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