Marco Calloni, Before and After Eno. Una biografia di Brian Eno, Meridiano Zero 2016, pp.336, Euro 22,00

Produttore, musicista, ingegnere del suono, pittore e da ultimo anche scultore di luce, Brian Eno è un uno dei più influenti artisti degli ultimi quarant’anni, rappresentando non solo un rivoluzionario precursore di diversi generi, ma anche e soprattutto un poeta visionario in grado di elaborare uno storytelling sonoro unico. Così, ci fece sorridere lo scorso anno quando, durante la presentazione della sua opera “Light Paintings” nella purtroppo ultima edizione del Medimex, affermò scherzosamente: “Sono un artista perché ero certo che non avrei mai avuto un lavoro”. Eno è, dunque, un riferimento imprescindibile per coloro che vogliono conoscere l’evoluzione della musica rock dagli anni Settanta ad oggi, avendo apportato contributi determinanti, spaziando dall’avanguardia al pop, dal rock alla musica sperimentale, senza contare le sue superbe produzioni di album epocali. A raccontare il suo percorso artistico, le sue sperimentazioni e la sua idea di musica, si sono avvicendati firme internazionali prestigiose come quelle di Erik Tamm e David Sheppard, ma anche studiosi italiani come Claudio Chianura e Fabio Martini, o Leonardo Vittorio Arena. Ad aggiungersi a questa schiera è Marco Calloni, con “Befor and After Eno”, corposa opera biografica, il cui taglio si pone a metà strada tra divulgazione e approfondimento scientifico, e che ha il pregio di ricostruire dettagliatamente tutta la vicenda artistica del musicista inglese. Aperto da un prologo e composto da sei capitoli e una dettagliatissima discografia, il volume mescola il tratto biografico con curiosità e numerose informazioni inedite, conducendoci piano piano nel cuore dell’ispirazione di Eno, facendone emergere le influenze culturali e musicali, la portata innovativa, le relazioni artistiche e spaccati di vita privata. Si spazia così dal rapporto con il nonno, che aveva vissuto per lunghi anni tra Cina ed India portando con sé tanti oggetti misteriosi come una pianola meccanica, alle esperienze musicali con la Scratch Orchestra e Cornelius Cardew, per toccare il glam-rock dei Roxy Music. Si prosegue con le collaborazioni con Moebius, Roedelius, Cluster e Harmonia, e quella con David Bowie che fruttò la straordinaria trilogia berlinese (“Low”, “Heroes” e “Lodger”), e poi ancora con la No Wave newyorkese e la New Wave di Devo e Talking Heads. Interessanti e dettagliate sono poi le analisi degli incontri con il chitarrista Robert Fripp in “No Pussyfooting” e quello con David Byrne che fruttò il capolavoro “My life in the bush of ghost”, lo sbocciare della ambient music in “Discreet Music” e l’epocale “Music for Airports” per giungere alla nascita dell’etichetta Obscure. Non mancano le collaborazioni con i minimalisti Harold BUdd e Jon Hassel, e la sua attività di produttore con gli U2, condivisa con Daniel Lanois (“The Unforgettable Fire”, “The Joshua Tree”, “Achtung Baby”) e quella con i Coldplay (“Viva la Vida” e “Death and All His Friends”). Da ultimo, Calloni prende in esame le sperimentazioni con i video e la luce con l’installazione “Light Paintings” un opera in continua evoluzione in grado di produrre se stessa quasi all’infinito, e che rappresenta la summa totale del genio artistico di Eno. Insomma, l’autore è con questo volume è riuscito a cogliere ogni aspetto della poliedrica personalità artistica di Eno, facendo emergere la sua capacità di spostare sempre più avanti i confini della ricerca. “Before and After Eno” è, dunque, un opera di grande spessore musicologico che ci sentiamo di consigliare tanto ai cultori del musicista inglese, quanto a coloro che desiderano approfondire il suo percorso, in quanto la lettura stimolerà la loro curiosità nella scoperta di questo straordinario artista. 

Salvatore Esposito

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