Intervista con Massimo Antonelli, Presidente dell’Associazione Calamus

Fondata da Massimo Antonelli e Massimo Belli, con lo scopo di promuovere, studiare, e valorizzare le tradizioni popolari della Valle di Comino, nel cuore della Ciociaria, ed in particolare la zampogna, l’Associazione Calamus, rappresenta un vero e proprio laboratorio di cultura locale, essendosi fatta promotrice negli anni dell’organizzazione di incontri, convegni e manifestazioni come il Festival Musicale Interetnico “Cominia Etnica”, ma anche stimolando giovani musicisti, artisti ed artigiani, ai quali è stata offerta l’opportunità di esprimersi e diffondere le tradizioni popolari della loro terra. A partire dalla fine degli anni Novanta, tanti sono stati i riconoscimenti raccolti, ma soprattutto molto intensa è stata l’attività di recupero delle tradizioni della Valle di Comino, non solo con le varie realtà musicali che ruotano intorno all’Associazione (Cominia Gens, De Calamus, Anciarè), ma anche con la fondazione del Centro Studi e Ricerche “At Calamus”, che ha prodotto importanti pubblicazioni scientifiche. 

Come nasce l’Associazione Calamus? 
L’Associazione Calamus nasce nel 1994 dal desiderio di tre amici appassionati di tradizioni popolari ed in particolare di uno strumento tipico della Valle di Comino, ovvero la zampogna. 

Quali sono le vostre principali attività? 
Le attività dell’Associazione sono molteplici, si va dall’organizzazione di eventi e festival, ai concerti con i nostri gruppi musicali e di danza, fino a toccare mostre, iniziative umanitarie e altro ancora. 

Ci puoi riassumere il vostro percorso dalla fondazione nel 1994 ad oggi? 
E’ stato un percorso molto impegnativo e la strada è tortuosa, molti degli obbiettivi prefissati sono stati raggiunti, ma c’è molto ancora da fare soprattutto sulla catalogazione del notevole repertorio etno-antropologico che offre la Valle di Comino. Il primo grande successo per noi è stato, senza dubbio, il Festival “Cominia Etnica” che è nato nel 1998. Poi tante sono state le collaborazioni con le istituzioni, e i riconoscimenti che abbiamo ricevuto, in particolare mi piace segnalare il Premio Internazionale “Salomone – Pitrè” Città Di Palermo ricevuto dal libro “Canti e culti della Valle di Comino”, o il premio “Tiglio D’Oro della Città di Fragneto Monforte ricevuto dalla nostra associazione nel 2002. Nel 2003 il gruppo di danza popolare “Cominia Gens” è andato in finale al concorso “Music Word 2003” di Fivizzano (MS), o la vittoria di “Suonare a Folkest 2012 – Premio Alberto Cesa” che ha consentito al gruppo De Calamus di esibirsi il 26 luglio nella serata d’onore a Spilimbergo (Ud). 

In seno all’associazione è nato anche il gruppo DeCalamus - Decimino di Musica Popolare impegnato nella ricerca e nella riproposta delle musiche della Valle di Comino. Ci puoi parlare di questa esperienza? 
Il gruppo DeCalamus è nato per caso, durante alcune manifestazioni organizzate dall’associazione. Nel corso degli anni stiamo cercando di strutturare un repertorio originale con arrangiamenti musicali elaborati e curati nei particolari. Tenendo conto che anche nell’ambito della musica popolare a farla da padrone è la musica commerciale, il progetto DeCalamus diventa una sfida. 

Ci puoi parlare dell’esperienza invece con il quartetto? 
La tradizione più antica della mia terra sono gli zampognari itineranti che da secoli, a piccoli gruppi, giravano l’Italia e l’Europa. Guardando il nostro documentario “La Valle Delle Zampogne” si possono vedere delle foto ed ascoltare delle testimonianze straordinarie su questo “peregrinare” musicale. Il quartetto in sostanza ripercorre questa tradizione esibendosi in feste, sagre e presepi viventi. 

Molto importante mi sembra anche il progetto Anciarè... 
Anciarè riprende in toto dalla nostra tradizione e lo stile dei nostri nonni e spesso collabora con progetti teatrali, orchestre di musica classica e altri gruppi. L’ultima esperienza e stata con Mons. Frisina al concerto di Natale in San Giovanni Laterano a Roma. 

Un ruolo fondamentale lo gioca anche l’organo scientifico dell’Associazione ovvero Il Centro Studi E Ricerche “At Calamus”, com’è nata l’idea di dare vita a questa istituzione e quali sono le principali attività? 
Il Centro Studi E Ricerche “At Calamus” è il motore dell’associazione. Ho voluto creare questo gruppo di docenti di conservatori, antropologi, ricercatori e musicologi, affinché agni nostro lavoro, pubblicazione o brano musicale avesse un supporto scientifico per evitare errori o cadere nelle banalità. 

L’Associazione è attiva anche sul versante della didattica con la scuola di musica popolare, quali sono i vostri principali corsi? Ci puoi parlare delle vostre attività e del vostro approccio didattico? 
Questo nuovo progetto che stiamo realizzando, nasce con lo scopo di avviare in modo stabile una scuola aperta a tutti gli appassionati del genere e colmare una lacuna nel nostro territorio. Attualmente è attivo il corso di organetto. 

Come nasce il Corpo Di Ballo “Cominia Gens”, e come si inseriscono le sue attività all’interno dell’associazione? 
Il gruppo Cominia Gens (gente della Valle di Comino) è un altro tassello importante dell’associazione, essendo per la maggior parte composto da giovani studenti e lavoratori che costantemente e con impegno provano le corografie dei spettacoli. Questi ragazzi hanno dimostrato negli anni che il folclore fatto in modo professionale è un valore aggiunto alla nostra cultura. Spesso la gente, sbagliando, relega questa attività a momenti di goliardia o di basso valore musicale, senza accorgersi minimamente dell’importanza di mantenere in vita certe tradizioni. 

L’associazione Calamus è un laboratorio di cultura locale essendo protagonista dell’organizzazione di vari festival e parlo di Cominia Etnica, Pastorizia In Festival. Ci puoi raccontare queste varie attività dal vivo? 
“Cominia Etnica” nasce nel 1998, mentre “Pastorizia In Festival” nel 2000. Questi due festival vanno di pari passo da molto tempo. Se Pastorizia è profondamente legato alla promozione del pecorino DOP piciniscano ed alle sue tradizioni, Cominia Etnica si inserisce all’interno di questo percorso enogastronomico con la parte musicale. 

Mi piacerebbe adesso soffermarsi sulla vostra attività di tutela degli strumenti tradizionali. So che collaborate a stretto contatto con alcuni costruttori di zampogna... 
Un’associazione il cui nome è legato alla zampogna, non poteva non avere un costruttore al suo interno. Infatti il giovane Sandro Marini rappresenta l’erede della più autentica tradizione Cominense di costruttori di zampogna.

Sono i prossimi appuntamenti con l’Associazione Calamus? 
L’ultimo evento organizzato poche settimane fa è “Aspettando Pastorizia In Festival” che si è tenuto lo scorso 16 marzo. A giugno, invece, saremo ospiti con i DeCalamus al Festival Universitario di Ville de Belfort (Francia) tra i più grandi d’Europa. 

Quali sono invece i progetti futuri di crescita dell’Associazione…? 
Abbiamo tanti progetti, ma preferisco per scaramanzia non anticipare nulla.



Salvatore Esposito
Nuova Vecchia