Dem Ensemble – Erguvan. Turkish Musical Traditions (Felmay, 2014)

Murat Salim Tokaç (tanbur, ney), Emre Erdal (Klassik Kemençe) e Cenk Güray (divan sazi, cura) sono i tre membri fondatori del Dem Trio, formazione da lungo tempo impegnata nella riproposizione della musica tradizionale dell’Anatolia. Sebbene negli anni questi tre musicisti si siano dedicati a progetti differenti tra loro, il ciclico ritrovarsi in trio ha fatto sì che il loro percorso di ricerca si indirizzasse sempre di più verso la ricerca di un peculiare approccio sonoro che unisce l’utilizzo di strumenti storici della tradizione folk come la bağlama, a quello del tanbur, tipico della musica urbana anatolica, ed in parallelo esalta la polifonia specifica delle strutture del makam. Dopo aver dato alle stampe il loro primo album, il trio turco ha inteso allargare il proprio orizzonte sonoro, allargando la propria formazione in un Ensemble con l’ingresso nella line-up di Attila Akintürk (kanun) e Erdem Simsek (bağlama), e così ha preso vita il progetto speciale “Erguvan”, disco dedicato al fiore dell’albero di Giuda, simbolo di Istanbul. Come l’erguvan, che appare per un brevissimo istante ogni primavera, è tanto difficile da trovare quanto bello, allo stesso modo questo disco, raccoglie venti brani magnifici e rari, che abbracciano tutta la cultura turca dall’epoca Bizantina a quella Ottomana, passando per quella Repubblicana, spaziando attraverso tutta la geografia dell’Anatolia e del Mar Egeo, dipingendo in modo superbo la struttura cosmopolita di Istanbul. Registrato tra Torino, Istanbul e Ankara in diverse sessions tenute dal 2008 al 2013, il disco è nato con il contributo determinante tanto di Renzo Pognant, che ne ha curato la pubblicazione, quanto di Ali Fuat Aydm, che ha curato la trascrizione, la selezione e lo stile esecutivo di ogni brano. Ad aprire il disco sono tre melodie per la danza ovvero “Hantuman Zeybeği”, proveniente dall’area di Izmir, “Ağir Al Yazma Zeybeği” tratta dal repertorio del Mediterraneo dell’Est, e quel gioiello che è “Jandarma Zeybeği”, dedicata alla gendarmeria elemento critico della vita regionale ed affine a certe melodie ascoltabili in area greca. Si spazia poi dalle improvvisazioni di “Hüseyni Taksim” e “Nihavedn Taksim” alla splendida melodia di “Baylan Cemile”, danza tipica delle donne di Izmir, passando per la spettacolare versione di “Kutsavakiko”, proveniente dal repertorio del violinista greco Kyrakos Gouventas. Se le sonorità bizantine di “Mazomenos” e “Koca Ümmet Zeybeği” sono un ulteriore invito alla danza, “Rodos” ci riporta all’Egeo ed in particolare al repertorio di Ismet Kanavuzlar, famoso violinista dell’area di Muğla. Si prosegue con la danza faccia contro faccia di “Kostak Ali Zeybeği”, a cui segue “Kosnak Zeybeği”, della quale sorprende la particolarissima struttura ritmica che evoca il makam Nihavend. L’improvvisazione “Eviç Taksim” funge da perfetta introduzione per il canto d’amore “Sabahin Seherinde Ötüyor Kuşlar”, ma il vero vertice del disco arriva prima con la danza tipica delle coste dell’Egeo “Karanhjdere Zeybeği” e poi con il ballo lento spalla a spalla di “Abdurrahman Halayi”, proveniente dalla tradizione anatolica. Completano il disco “Muhayyer Taksim”, l’intensa canzone d’amore Teveke Üzüm Kara” e la popolare “Hasapikos Politiko” tipica dell’area urbana di Instanbul. Insomma il Dem Ensemble con “Erguvan” ci offre uno sguardo sulla Instanbul cosmopolita e multietnica, il cui fascino nasce da un incredibile incrocio di culture, che hanno fatto di essa una delle città più belle al mondo. 


Salvatore Esposito
Nuova Vecchia