Artisti Vari - Rhythms Of Azerbaijani Dances - Traditional Music Of Azerbaijan (Felmay, 2013)

“Sümüyüme Düshdü!”, ovvero “le mie ossa gridano per un ballo”, è un detto popolare dell’Azerbajian, che riassume molto bene l’importanza della danza per gli azeri, sin dall’infanzia. Infatti ogni evento collettivo, sia esso un matrimonio, una festa privata o locale, è caratterizzato dal ballo, un ballo che coinvolge tutti siano essi giovani, anziani, uomini, donne, bambini, ballerini professionisti o amatoriali, tutti si abbandonano al movimento del corpo, trascinanti dal ritmo e dalle melodie tradizionali. In epoca antica, mecenati della danza erano i capi azeri e i grandi signori feudali, presso le cui corti erano ospitati gruppi di ballerini maschili e femminili. Parimenti oggi, dopo l’oscurantismo sovietico, è il governo azero a promuove, sostenere, e favorire le danze tradizionali, Halay e Yalli, ovvero le più antiche forme coreutiche popolari dell’Azerbaijan. In particolare l’Halay, la più antica forma di danza popolare, è diffusa nella zona dei Monti Talish, e viene eseguita da due gruppi di donne, che ballano e cantano, con l’accompagnamento di gaval e naghara. La Yalli è popolare, invece, in quasi tutto l’Azerbaijan, e consiste in due (moderato e allegro), o tre (andante, moderato ed allegro) parti in cui lo stesso brano musicale è eseguito da un ensemble strumentale, composto da due zurne (strumento simile al piffero) e un naghara (percussioni). Molto popolari in Azerbaijan sono anche danze soliste femminili, dalle melodie lente e dolci, che includono spesso al loro interno brani di mugham. Nelle aree urbane sono eseguite con strumenti come il balaban (una sorta di oboe) e naghara, o naghara e gharmon (la fisarmonica azerbaijana), mentre in quelle rurali è più diffuso l’uso di danze con l’accompagnamento di zurna e naghara. Da ultimo, Rengs e Diringi sono un gruppo separato di ritmi, che sono entrati a far parte delle grandi composizioni cicliche di mugham, i Dastgah, e sono eseguite da ensemble strumentali composti da tar, kamancha, naghara, balaban, nonché altri strumenti. Laddove il Reng sia da considerarsi essenzialmente una composizione strumentale indipendente, i Diringi sono brevi spaccati, inclusi nel mugham per consentire al cantante una pausa, e mantenere la carica emotiva e la vivacità del brano. Ad offrirci una interessante, quanto esaustiva panoramica sulle varie forme coreutiche azere, è “Rhythms Of Azerbaijani Dances - Traditional Music Of Azerbaijan” preziosa antologia che raccoglie diciassette brani suonati dai solisti e dai gruppi più affermati nella scena musicale azera. Durante l’ascolto scopriamo così il trascinante ritmo della naghara di Elshad Abdulrahimov che apre il disco, il fascino di “Hey, Nur”, composta da Teyyub Damirov, uno dei principali compositori azeri, e suonata magistralmente da Mirjavad Jafarov (tar), Elnur Mikayilov (kamancha), Shirzad Fataliyev (balaban), e Kamran Karimov (naghara), o ancora la danza Shirvan per la zurna di “Heyva Gülü” di Ali Kerimov. Pregevoli sono anche “Darchini” in cui spicca Aliagha Sadiyev al tar, e Elshan Mansurov alla kamancha, l’antica danza “Bakhtavari”, melodia spesso utilizzata per le giovani spose e nel mugham, e quel gioiello che è “Choban Bayati & Sevinji”, una danza per giovani dei primi del Novecento, qui proposta nella versione di Joshgun Sadigov (tutek) e Kamran Karimov (naghara). Nadir Talibov (balaban & drone balaban), e Kamran Karimov (naghara) sono protagonisti poi dei due vertici di questa antologia ovvero “Uzendere”, melodia popolare in tutto il Caucaso, e “Gochali”, danza tipica della capitale Baku. Completano il disco le superbe “Mirzeyi” e “Koroqlu Nagharasi”, suonate da Shirzad Fataliyev (balaban & drone balaban), e Shohrat Aliyev (naghara). Insomma se volete conoscere più nel profondo le forme coreutiche azere, questa splendida antologia, vi spalancherà le porte verso un panorama sonoro di grande fascino, che non mancherà di sorprendere gli ascoltatori più attenti ed appassionati. 


Salvatore Esposito
Nuova Vecchia