Damon Albarn - Dr.Dee (Virgin)

Il leader dei Blur già dietro al successo planetario dei Gorillaz, dopo un 2012 già ricco di altre proposte legate all’Africa e altro, si è presentato a maggio con questo ambizioso lavoro che sicuramente ha spiazzato chi si è avvicinato al disco impreparato. Il disco è una specie di colonna sonora per uno spettacolo teatrale basato sull’avventura terrena di uno studioso della corte elisabettiana inglese, un uomo che trovo’ se stesso attraverso gli studi, i libri e i molteplici interessi di quegli anni, una persona che ha toccato vette altissime e bassissime in pochi anni, passato dalla gloria dell’essere il referente scientifico della Regina Elisabetta prima al morire in povertà. Gia’ da questa piccola cosa capiamo quanto di utile si trovi in questa opera. Sinceramente sono cose che ho letto. La musica che Damon costruisce attorno alla storia è un delicato pastiche acustico, dalla caratteristica pulizia inglese registrato insieme all’orchestra della Bbc e a elementi che rimandano ai suoi interessi per la musica africana. Il disco è fortemente british, con punte di grande interesse che lo fanno entrare di diritto nel novero di musicisti ricercatori come Philip Glass o Wim Mertens. L’idea che attraverso la musica si possa sollecitare l’intelletto e incuriosire le persone, l’idea che il musicista è un narratore e ideatore di storie assai diverse tra di loro è stimolante. Troppo spesso si vive la musica come una teoria infinita di disco-tour promozionale-date live- rompere questo schema è importante per mandare un messaggio di potenza e imprevedibilità della musica, del suo potere di renderci liberi. Spiazzare è già un fatto positivo, farlo con questa qualità è davvero un bene. Come sempre, se confrontiamo la scelta di Damon con la situazione italiota viene un poco da piangere no?




Antonio "Rigo"Righetti
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