Piedmont Brothers Band - Lights Of Your Party (Flyin’ Cloud Records/Tempi)

Tre anni fa avevamo salutato con grande piacere il disco di debutto della Piedmont Brothers Band, progetto artistico nato dall'incontro tra il musicista americano Ron Martin e l'italiano Marco Zanzi. Il loro primo album, Bordertown nel quale il gruppo italiano aveva arricchito con grande entusiasmo diverse composizioni di Martin, ha rappresentato la base di partenza per quello che è diventata una vera e propria Open Surce Band, basata su un solido gruppo di musicisti, composto da Marco Zanzi (Chitarra Acustica, 5-String Banjo, Mandolino, Voce solista e cori), Cecilia Zanzi (Voce solista e cori), Rosella Cellamaro (Voce solista e cori), Chicco Comolli (Chitarra Acustica, Chitarra Elettrica, Slide), Stefano Zanrosso (Basso), Franco Svanoni (Batteria e Percussioni), Francesco De Chiara (Mandolino e Flauti Irlandesi) e Anna Satta (Violino), aperto però alle diverse collaborazioni esterne. Sebbene in Italia il gruppo si esibisca senza Ron Martin, la loro attività live è stata molto intensa in questi anni e tra un concerto e l'altro ha preso lentamente vita, Lights Of Your Party, disco che mette in fila tredici brani che spaziano dal country al bluegrass passando per la west-coast, incisi con la collaborazione, fra gli altri, degli “Out Of Size”, di Carlo Pastori, Marcello Colò e Walter Muto della “Signora Stracciona”, del talentuoso contrabbassista Stefano Dall’Ora, del chitarrista tedesco Horst-Peter Schmidt, dei bassissti americani Mike Gallivan e Mike Gallimore. Questo nuovo album non solo conferma quanto di buono era emerso nel disco di debutto ma la formula artistica sembra essersi affinata puntando maggiormente verso la dimensione folk, e non è casuale che di tanto in tanto facciano capolino influenze irish e accenni al gospel come nel caso della splendida Down In The River To Pray cantata a cappella da un coro di bambini. La scrittura dei brani originale è brillante come dimostra la splendida title track imbevuta di sapori border-country o la bellissima ballad Springtime Flowers di cui si apprezza lo splendido testo. Eccellenti sono anche gli strumentali composti da Zanzi ovvero Acousticharmonies e la giga irlandese Bob's Spot con whistles e cornamuse che dialogano con grande eleganza. Non mancano alcune ottime cover come la bellissima resa di A Child’s Claim To Fame dei Buffalo Springfield o il Dylan di One More Night ma soprattutto una incantevole Love Hurts in cui duettano le voci di Ron Martin e Rosella Cellamaro. Il vertice del disco risiede però nel medley composto da Blue Ridge Mountain Blues/Flint Hill Special, un tributo al bluegrass in cui viene reso omaggio ad Earl Scruggs. Insomma se volete un eccellente esempio di come l'incontro tra musicisti di nazionalità diverse possa dare vita ad un piccolo miracolo la Piedmont Brothers Band fa al caso vostro, in particolare se amate il folk americano.

Salvatore Esposito

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