Chaka Chawasarira – Useza (Nyege Nyege Tapes, 2025)

Nato l’11 settembre del 1941, Chaka Callisto Chawasarira è poco conosciuto fuori dallo Zimbabwe, ma nel suo paese è considerato “Sekuru”, il titolo di rispetto attribuito ad anziano (e a chi sa veicolare le conoscenze ancestrali), fra i musicisti e insegnanti più influenti, specie quando si tratta della mbira matepe. Orfano, venne educato da missionari tedeschi in una missione cattolica mostrando un eccezionale talento musicale: dette vita al coro della chiesa e, soprattutto, si dedicò alle tradizioni musicali locali in cui era molto abile, come percussionista, anche il padre che, giovanissimo, gli aveva insegnato a suonare la batteria. Il suo percorso umano e musicale può essere letto anche come l’arte di conciliare mondi culturali distanti fra loro. Da giovane insegnante della scuola missionaria continuava a essere visitato, in sogno, dal metallofono mbira: si unì ai musicisti matepe locali e divenne amico di Mathias Jackson Chidavaenzi che prese ad insegnargli la mbira e gli aprì la strada alla partecipazione alle cerimonie per comunicare con gli spiriti degli antenati. Un altro incontro importante fu quello con l'etnomusicologo Andrew Tracey, al tempo in cui studiava teoria musicale al Kwanongoma College of Music di Bulawayo. Tracey gli chiese di poterlo intervistare e di aiutarlo per le sue ricerche musicali e gli fece conoscere la Kwanongoma Karimba a quindici tasti (nota anche come Nyunga Nyunga). A sua volta, Chawasarira l’ampliò fino a creare la sua karimba a 19 tasti, lo strumento con cui fece da perno ai suoi ensemble musicali giovanili. Fin dal 1965, Chawasarira provò ad introdurre prima i tamburi e poi anche la karimba a diciannove tasti nelle messe cattoliche, incontrando forti resistenze da parte dei colleghi. Compose le musiche per karimba per una messa, così come fece Simon Mashoko per la mbira njari. A livello internazionale incontrò l’interesse degli etnomusicologi Keith Goddard e Paul Berliner, e venne invitato per un anno come artist in residence all’Università di Washington. Ricercatore e insegnante particolarmente apprezzato, Sekuru Chawasarira continua a dare lezioni a bambini e giovani del suo quartiere a Chitungwiza. Come costruttore di strumenti musicali, i suoi matepes e karimbas sono molto richiesti negli ambienti specializzati, mentre la crescente popolarità delle chiese evangeliche e pentecostali torna a far aumentare l’intolleranza verso le pratiche spirituali tradizionali. In collaborazione con Stefan Franke e con l’associazione Matepe, registrato da Kuda Samora Nyaruwabvu, è uscito “Useza” (che significa “precisione”), pubblicato da Nyege Nyege Tapes label di Kampala impegnata a esplorare, produrre e diffondere “musica non convenzionale” della regione e oltre. L’album vede il maestro del matepe protagonista di sei brani suonati e cantati con perizia e profondità, alternando un brano cantato, con accompagnamento di matepe, ed uno strumentale in cui sono finemente intersecate le due parti musicali che dialogano nella musica mbira, kushaura e kutsinhira. Registrato nel cuore della notte, mentre il resto della cittadina dormiva, l'album riproduce il suono ipnotico di un rituale Shona sovrapponendo sequenze in cui Chawasarira canta sulle armonie e i poliritmi che i suoi pollici fanno scaturire dalle lamelle generando quelle sequenze ipnotiche che già nel 1970 Andrew Tracey definì “caleidofoniche”: un contributo indispensabile al mosaico sonoro delle mbira. nyegenyegetapes.bandcamp.com/album/useza 


Alessio Surian

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