Si è appena conclusa a Benevento la settima edizione de I Concerti della Bottega, con un bel finale il 16 settembre concretizzatosi nel concerto de Lo Còr de la Plana, formazione marsigliese tutta di voci maschili il cui canto è accompagnato esclusivamente dalle percussioni: tamburi a cornice, tamburo, piedi, mani, nacchere per scandire il ritmo del canto in provenzale di cinque formidabili voci: Manu Théron, Benjamin Novarino-Giana, Sébastien Spessa, Denis Sampieri e Rodin Kaufmann. Il repertorio è principalmente quello “politico” della città francese che si affaccia sul Mediterraneo, ma sono state proposte anche danze tradizionali come la farandola e il rondeau e la pizzica salentina. L’esibizione energica e dinamica, è stata impeccabile ed ha messo in risalto, reinventando le sonorità, le molteplici influenze presenti nella musica dei Lo Còr, dall’Africa alla metropoli, dalle tradizioni occitane a quelle salentine, condite con humour e comunicatività, raccogliendo l’entusiasmo del pubblico.
I Concerti della Bottega non propongono soltanto musica, ma tutte le forme d’espressione artistica: dalla danza al teatro, dalla pittura alla fotografia, dalle installazioni alla letteratura.
Sono promossi dall’associazione culturale musicale “L’Art du Luthier”, di cui è presidente il liutaio Enrico Minicozzi, ente non profit che si occupa della diffusione dell’arte liutaia tramite l’organizzazione di seminari e corsi e che dal 2011 cura l'organizzazione della rassegna. «L’idea de “I Concerti della Bottega” è nata qui, nella bottega di liutaio in corso Umberto I a Benevento, in pieno centro storico. In un angolo c’era un pianoforte e un gruppo musicale lo utilizzava per provare, mentre io lavoravo», racconta il direttore artistico. Inizialmente la scena per i “Concerti” era costituita dalla corte di Palazzo Fusco-Rossi, palazzo settecentesco confinante con la bottega. «Riuscivamo a sistemare esattamente quarantotto sedie per gli spettatori», ricorda Minicozzi. «Poi il successo dell’iniziativa ci ha spinto a cercare una sede più adatta; l’abbiamo trovata nel convento di S. Francesco a piazza Dogana, uno spazio un po’ dimenticato dove c’è tutto quello che occorre, dalle sale interne al cortile al chiostro, cosa che consente anche dei veloci cambi di set. I frati francescani hanno dimostrato una grande disponibilità ed una strabiliante apertura culturale», aggiunge ancora il direttore artistico.
«Tra l’altro, lo spazio del convento si presta anche allo sviluppo di situazioni che si creano sul posto: l’anno scorso, ad esempio, la compagnia o.n.g. ha potuto realizzare lì una residenza teatrale con un lavoro di sette giorni nel corso dei quali il regista Pino Carbone ha creato lo spettacolo Cappuccetto Rosso».
Ma veniamo al programma di quest’anno: apertura il 26 luglio con la presentazione del libro La strada degli Americani di Giuseppe Miale Di Mauro e la performance TVATT (acronimo di Teorie Violente Aprioristiche Temporali e Territoriali), studio grottesco sulla violenza caratterizzata da dinamiche spettacolari. Il 27 luglio si è esibito Michele Roscica, one-man-band che ha presentato con ironia un repertorio di canzoni napoletane. A seguire il concerto di ColAssurd ovvero l’icona della tammurriata vesuviana ex voce dei Zezi Marcello Colasurdo, insieme al trio Assurd composto da Cristina Vetrone (voce e organetto), Lorella Monti ed Enza Prestìa (voci e percussioni), spirito ed energia femminili, un’esibizione entusiasmante che ha visto i musicisti integrarsi con passione e giocosità.
Le tammurriate hanno fatto scatenare nelle danze il pubblico presente fino alla chiusura con l’avvincente “Serenata”, guidata dalla voce roca e sensuale della Vetrone e dalla melodia dell’organetto. Il 28 luglio musica classica con il duo Sebastian e poi Les Garcons de Belleville con il loro repertorio gipsy, swing e degli anni ’30. Sabato 29 luglio grande serata con una performance di danza contemporanea e lo strepitoso concerto Belem con Didier Laloy, uno dei più rappresentativi suonatori d’organetto d’Europa e Kathy Adam, violoncellista, ed il loro repertorio a cavallo tra folk e musica da camera. Nel corso delle precedenti edizioni si sono esibiti molti artisti: da Max Fuschetto e Antonella Pelilli con le loro contaminazioni arbëreshë alla cantante e fisarmonicista Eduarda Iscaro, dalla cantante tunisina ‘Mbarka Ben Taleb al napoletano Gnut folk quartet, per ricordarne alcuni che potrebbero essere nelle corde dei lettori di Blogfoolk. «La motivazione principale nel promuovere i “Concerti” è stata quella del divertimento. Poi abbiamo voluto dare il nostro contributo culturale alla città, con molta semplicità e senza nessuna presunzione.
Non immaginavamo, certo, di arrivare alla settima edizione, senza finanziamenti istituzionali ma con le offerte degli spettatori ed il supporto di qualche sponsor privato. Da due anni abbiamo aderito alla piattaforma di crowdfunding Meridonare e così riusciamo ad uscire quasi in pareggio. La rassegna è aperta al contributo di tutti, anche in termini di idee e di collaborazione per aspetti operativi. Cerchiamo di coinvolgere gli spettatori anche attraverso modalità inusuali: da due anni, ad esempio, lavoriamo insieme ad Art’Empori e al Gruppo d’Acquisto Solidale Arcobaleno. Grazie a questa collaborazione tra associazioni, al termine della serata musicale viene organizzata la “cena-baratto” alla quale ognuno può partecipare portando una pietanza oppure contribuendo con una piccola offerta. È un’occasione diversa per trascorrere un po’ di tempo con gli artisti che hanno appena suonato e scambiare le impressioni sul concerto», conclude Minicozzi. Accanto alla musica, alla letteratura, alle conversazioni ed al teatro, le suggestive forme gotiche del chiostro hanno ospitato anche opere pittoriche e scultoree di Maria Amalia Cangiano, Alfredo Troise, Mariano Goglia ed i fumetti di Ferdinando Silvestri.
Per quanto abbiamo potuto vedere, nel corso degli anni “I Concerti della Bottega” si sono proposti e poi consolidati come una realtà culturale di qualità, una boccata d’ossigeno in un panorama cittadino che, almeno sotto il profilo dell’offerta culturale istituzionale, si presenta al momento particolarmente asfittico. La risposta è sentita e partecipata, con una nutrita platea di presenze formata da amanti della musica, addetti ai lavori, appassionati e curiosi. L’ottava edizione è già in cantiere, l’attendiamo curiosi e fiduciosi.
Carla Visca
Video di Giuseppe Porcaro
Foto pagina Facebook de I Concerti della Bottega
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