Le feste arboree sono variamente diffuse in Italia ed in particolare nell’area dell’Appennino Centro Meridionale, essendo spesso collegate a ricorrenze liturgiche, il cui culto tuttavia riveste un ruolo di minore rilevanza rispetto alla ritualità collegata all’elemento vegetale. Un esempio importante lo si può trovare a Martone, paese della provincia di Reggio Calabria, situato tra l’Aspromonte e le Serre, dove ogni anno intorno alla seconda domenica di agosto si ripete il rito della ‘Ntinna, in occasione della festa di San Giorgio che coinvolge tutto il paese. Inizialmente questa festa si svolgeva in primavera, ma dopo i grandi flussi migratori verso il Nord Italia e altre parti del Mondo è stata spostata nel mese di agosto, per consentire agli emigranti di poter assistere al rito. Qualche settimana prima della festa viene scelto nei boschi prospicienti all’abitato un lungo fusto di faggio, tra quelli più alti e dritti che, dopo essere stato debitamente tagliato, viene stretto con legacci di castagno ad una cima di pino, dando vita ad un innesto che assume un valore fortemente simbolico e propiziatorio. La ‘Nitta viene, poi, condotta in paese con una pariglia di buoi e una volta giunta sul sagrato della chiesa di San Giorgio viene prima addobbata con salumi e formaggi locali e issata nel corso di una cerimonia che coincide con l’uscita dalla chiesa della statua del santo per la processione. Una volta alzato, questo altissimo albero della cuccagna è scalato dai giovani del paese che tentano di accaparrarsi i prodotti locali posti in cima. A fare da cornice sonora al rito è un articolato soundscape sonoro con i suoni della banda che scandiscono l’alzata e la processione, mentre tamburi, organetti e tamburelli coinvolgono la comunità nella festa. Una preziosa ricostruzione di questa festa collettiva è il volume monografico con DVD “A ‘Ntinna. La Festa Arborea di Martone” edito da SquiLibri che ne offre una preziosa ricostruzione di taglio antropologico. Introdotto dalla prefazione del sindaco di Martone Giorgio Imperitura, il saggio propone un illuminante contributo di Antonello Ricci, il quale contestualizza i riti arborei in Europa sulla base degli studi condotti da James G. Frazer e Mircea Eliade con l’aggiunta di alcuni esempi proposti in vari film. Segue il prezioso saggio dell’antropologo Pino Schirripa il quale ripercorre dettagliatamente la ritualità della ‘Ntinna, facendo riferimento anche a quella che annualmente si tiene a Sydney in Australia, dove alcuni emigranti hanno voluto riproporla. Da ultimo l’autore del documentario contenuto nel DVD, Nino Cannatà, ci offre una preziosa nota di regia che pone in luce il suo approccio alle riprese che ricostruiscono nel dettaglio le varie fasi del rito. Ad accompagnare il testo è un corposo corredo fotografico con materiali di archivio che dal 1936 agli anni più recenti documentano i vari momenti della festa. Per entrare, però, nel vivo del rito è necessario guardare con attenzione il documentario di Cannatà, il quale con un taglio descrittivo ma allo stesso tempo personale, ci accompagna alla scoperta del rito dalla preparazione con il taglio dell’albero, alla preparazione fino a toccare l’alzata della ‘Ntinna e la conquista dei doni posti sulla sua sommità. Ad impreziosire ancor di più il DVD sono i filmati delle edizioni del 1960, 1962, 1970, 1989 e quello dell’aprile 2016 tenuto a Sydney.
Salvatore Esposito