Cisco, Alberto Cottica, Giovanni Rubbiani - I Dinosauri (Cisco Produzioni, 2016)

Dopo quasi vent’anni tre ex componenti dei Modena City Ramblers si sono rimessi al lavoro su un album di inediti. Come si puรฒ leggere nelle note che accompagnano l’uscita di “I Dinosauri”, composto di dieci tracce essenziali e fortemente imperniate sui tre autori, si tratta di un lavoro che vuole aprire uno squarcio nella contemporaneitร . Una visione equilibrata e condivisa dai tre sul loro passato, che ovviamente รจ il passato di una generazione e di un progetto musicale. “Si telefonava con i gettoni, si girava senza navigatori satellitari e si parlava senza chattare” non piรน di vent’anni fa, appunto. E niente di meglio che ripercorrere quello spazio (ironicamente ma anche pungentemente definito) “Mesozoico” con la musica, elaborata in relazione ai “fondamentali” che il trio puรฒ apportare e mette a disposizione senza indugi: voce, chitarra acustica, fisarmonica e bodhran, a cui si aggiungono la pipe e il bouzouki dell’altro ex Massimo Giuntini e le percussioni del produttore artistico dell’album Arcangelo Kaba Cavazzuti. Al di lร  delle premesse, ciรฒ che conta รจ il contenuto e, su questo piano, non si puรฒ che apprezzare la densitร  che definisce tutti i brani. Una densitร  che ci fa comprendere, a ben vedere, una contemporaneitร  musicale piena e coerente. Fatta di idee precise e fondata sulla condivisione di un sentimento, oppure del ricordo di un modo di raccontare e suonare ciรฒ che si vedeva e sentiva qualche anno fa. Oppure, infine, di una serie di membrane (di ritmo, di melodia) che passano nelle mani di musicisti che le trattano nello tesso modo, senza uscire dal programma del racconto che, lo ripeto, si svolge tutto oggi, sia sul piano musicale che narrativo. Questo aspetto, nel quale possiamo forse individuare uno degli elementi piรน determinanti dell’album, aggiunge all’importanza di un linguaggio attuale la distanza necessaria dai MCR. Dei quali non si sente eco, se non nella voce di Cisco (ma questo รจ un fattore che ha un peso diverso, visto che siamo ormai abituati da tempo alle sue produzioni post-Ramblers). Si comprende fin da “Cosa conta” che la narrativa di CIsco-Cottica-Rubbiani non si lascia tentare dalla forma piรน retorica del ricordo, ma piuttosto abbraccia un metodo di lavoro che vuole ripercorrere e analizzare. Se ci soffermiamo qui possiamo anche trovare delle corrispondenze tra la scelta dei temi (“tirare le somme di quello che รจ stato e di quello che avrebbe potuto essere”) e il modo in cui si รจ deciso di raccontarli. La chitarra, la fisarmonica e poco altro, insieme alla voce chiara e lanciata a chiarire ogni parte dei messaggi, aderiscono perfettamente a un lavoro sulla memoria. Un lavoro rivolto al passato: un lavoro a ritroso, che sceglie il metodo della sottrazione degli elementi mediatici (gli strumenti in questo caso) per concentrarsi sul significato di ciรฒ che si vuole narrare. “Cosa conta”, a cui ho accennato poco sopra, รจ il brano che ci prepara a viaggiare con i tre: รจ introdotto dalla chitarra ritmica, che sostiene tutto lo svolgimento, la voce procede con poche variazioni tra opposti molto efficaci (“il sentimento o l’investimento”, “dieta vegana, pane e salame”, “la rivolta, un risvoltino”), fino a lasciarsi inondare dalla pipe melliflua. Il suono acustico dell’album รจ una bellezza e riflette una serie di forme-canzone nelle quali la componente estemporanea รจ evidente, come lo รจ d’altronde la carica emotiva che sorregge tutto (“Le cose che porto con me”). Se questa forma di racconto molto diretto si lega in modo coerente al timbro e quindi agli strumenti scelti dal trio, l’orizzonte che l’insieme dei brani riesce a disegnare รจ articolato e pieno di colori. Perchรฉ oscilla tra la cronaca (“Figurine”), la storia (“I Dinosauri”), la poesia e la riflessione (“I giorni della rabbia”). Tutti questi poli convergono in “Tex”, una ballata profonda e distesa, che chiude l'album e ci lascia a pensare e a ripercorrere tutte le melodie. Qui si sospende tutto, fin da subito (“non farti beccare mio Tex”), perchรฉ i ragazzi sanno come fare: la chitarra arpeggiata, la voce ferma e piena di aria percorre una melodia molto lirica, la fisarmonica l’accompagna con lunghi accordi tirati. E poi la pipe a far bollire tutto con un borbottio acuto e suadente. 


Daniele Cestellini

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