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Chi scrive ha seguito i Salsa Celtica sin dagli esordi nella seconda metà degli anni ’90, quando il loro nome poteva sembrare una boutade o un divertissement. Qualche fustigatore di costumi musicali inarcò le sopracciglia di fronte al combinato sonico proposto dei salseros caledoni, ma il purismo anacronistico fu travolto dalla moltitudine di proseliti fatti dalla band nella sua fulminante ascesa, dai pub della nativa Scozia ai festival world mondiali, fino al palcoscenico dei BBC Proms. In realtà, si comprese presto che la sfrontata mistura di melodie popolari scoto-irlandesi e ritmi afro-caraibici, suonati con violini, cornamuse, plettri, fiati e percussioni sub-tropicali, era materia viva e palpitante, e soprattutto credibile: in sala d’incisione come dal vivo. Primavera 2014: parliamo di “The Tall Islands”, il sesto album (il quinto in studio, a quattro anni di distanza dal live “En Vivo en el Norte”) di Salsa Celtica che oggi annovera diciassette elementi, provenienti da Scozia, Inghilterra, Irlanda, Cuba, e Argentina. Sezione fiati latina, percussioni, pianoforte, organo, chitarre, banjo, cittern, violino, uilleann pipes e whistle. Le grandi novità sono l’inserimento della cantante Megan Henderson e la partecipazione della guest vocalist Kathleen MacInnes, figlia d’arte e pregevole singer del repertori gaelici. Al banco di regia si è seduto Calum Malcolm, produttore di ottima levatura ed esperienza, capace di esaltare le qualità della big band con un suono limpido e frizzante, per niente ampolloso.
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Ciro De Rosa
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Europa