Santicanti Etno World Music Festival, Taviano (Le) Centro Storico, 11 Agosto 2013

Spesso trascurata rispetto ai circuiti dei grandi festival, l’area ionica del Salento, da qualche anno ospita il Santicanti Etno World Music Festival, kermesse ideata da Antonino Manni e diretta da Donatello Pisanello, che quest’anno giunge alla sua terza edizione. A differenza dei tanti eventi che caratterizzano l’estate salentina, questo festival non nasce con lo scopo di raccogliere presenze, con la scusa della celebrazione di un qualche prodotto culinario locale, ma piuttosto è animato dal desiderio di celebrare e santificare la musica come linguaggio universale, che diventa base per il confronto, la scoperta, e la conoscenza tra realtà culturali differenti. Cornice di questa splendida festa di musica è il centro storico di Taviano (Le), la città dei fiori, che per una sera si anima di colori, suoni e ritmi, il cui sguardo rivolto verso Sud, mirano a riscoprire quel Mediterraneo che circonda il Salento come luogo privilegiato per dare vita a relazioni culturali tra i popoli. Ad aprire le danze sono Riccardo Tesi e Banditaliana che in Piazza del Popolo hanno dato vita ad un concerto di grande intensità che ha attraversato in lungo ed in largo il loro repertorio, spaziando da brani della tradizione toscana, come la splendida versione corale de “Il Maggio” alle più recenti “Ali Virtuali”, e “Kafkaffè” tratte dall’apprezzato “Madreperla”. 
Ogni nota, ogni frase musicale è il frutto di un attenta alchimia sonora, in cui si sviluppa un interplay perfetto tra l’organetto diatonico di Riccardo Tesi e la chitarra di Maurizio Geri, mentre Claudio Carboni si fa carico di cesellare ogni nota ai fiati, il tutto supportato magnificamente dall’impeccabile Gigi Biolcati alle percussioni. Vertice del loro set sono la superba versione di Tevakh e la splendida ed evocativa “Corno D’Africa”, che anticipa il loro nuovo album in studio, e nella quale si apprezza l’eccellente prova vocale di Maurizio Geri, sempre più calato nel ruolo di frontman e voce principale di Banditaliana. Quasi in parallelo sul palco di Piazza San Martino, sale Donatello Pisanello, che accompagnato da Angelo Urso al contrabbasso e dal progetto danza Tarantarte di Mariastella Martella e Silvia De Ronzo presenta una particolare rilettura coreutica del suo recente “Sospiri e Battiti”. Sebbene questo tipo di spettacoli si prestino poco alle grandi piazze, essendo più adatti agli ambienti chiusi e magari più intimi e raccolti, l’esibizione delle danzatrici è superba, tanto da far vivere una nuova vita ai brani di Pisanello, esaltandone la portata immaginifica e poetica. 
Subito dopo salgono sul palco gli Officina Zoé che per la prima volta portano in scena in Puglia, il progetto Tarantanera, che li vede affiancati dal polistrumentista maliano Baba Sissoko, Kandi Guira alla voce, ed Ady Thioune ai djembè e alle percussioni. Si entra così nel vivo di Santicanti, toccando con mano quello spirito che anima questa manifestazione, in un abbraccio ideale che lega Salento ed Africa, che si concretizza tanto nella superba versione di Santu Paulu, che tutta giocata sull’intreccio ritmico tra le percussioni e i tamburi a cornice, quanto nei tanti spaccati di musica tradizionale subsahariana in cui è protagonista Baba Sissoko. Il dialogo tra le voci potenti e penetranti di Cinzia Marzo e Kandi Guira, segnano il passo nella ricerca di una comune matrice melodica, che si concretizza tanto nelle ritmiche scandite dai tamburelli di Lamberto Probo e Silvia Gallone, quanto dal violino di Giorgio Doveri e l’organetto di Donatello Pisanello. Il concerto è così un crescendo di emozioni che invitano tutta la piazza alla danza, la musica sale, i piedi si muovono incessanti, finché si giunge tra gli applausi al culmine della festa, quando ormai è notte fonda. Santicanti 2013 passa agli archivi, lasciandoci soddisfatti per la bella musica ascoltata e per lo spirito di festa che ha animato i vari live act. 


Salvatore Esposito
Nuova Vecchia