Geologo ischitano, ma da tempo residente a Madrid, Massimo Mattera ha da poco dato alle stampe l’interessante volume “Il Vulcano Ischia. Miti. Storia, Scienza”. Si tratta di un saggio di grande interesse che va ad esplorare aspetti meno noti dell’Isola di Ischia, uscendo dal classico schema della letteratura turistica e promozionale per il territorio, per abbracciare un approccio più orientato verso la dimensione scientifica. L’opera di Mattera ci offre così una punto di vista nuovo, nel quale si mescolano letteratura, storia e scienza, facendo emergere l’intreccio tra vulcanesimo e antropizzazione di Ischia, isola tra le perle della Campania ma dalla natura geologica imprevedibile tanto nel passato quanto nel futuro. Famose sono le sue fumarole, e i suoi movimenti sismici, che caratterizzano tanto il suo paesaggio naturale di rara bellezza, quanto la vita di chi vi abita. Mattera ha indagato con dovizia di particolari il rapporto tra la natura vulcanica dell’isola e i suoi abitanti, analizzando gli sviluppi umani e sociali a partire dal neolitico sino ai giorni nostri. Nel corso della trattazione scopriamo come il mito di Tifeo, il gigante che scuote l’isola di tanto in tanto perché costretto a giacervi per una punizione di Zeus, sia la prova di come i terremoti e le eruzioni abbiano caratterizzato l’intera storia dell’isola flegrea. Allo stesso modo anche l’esistenza delle fumarole trova spiegazione in un altro mito che vede protagonista sempre Tifeo, il quale per intercessione di Afrodite, ottiene che le sue lacrime si trasformino in sorgenti termali in cui possono bagnarsi gli uomini. Ampio spazio è dedicato poi alla storia dei vari eventi sismici che si sono avuti nella storia dell’Isola a partire dall’epoca in cui vi si insediarono i primi abitanti ovvero gli Eretriesi e i Calcidesi, con questi ultimi che furono costretti ad abbandonare l’isola nel VII secolo a.C. a seguito dell’eruzione del Montagnone. Stessa sorte toccò nel 470 a.C. ai Siracusani, così come alla colonia romana di Aenaria e agli abitanti in epoca medioevale quando nel 1302 furono messi in fuga dalla terribile colata dell’Arso. Non manca un ricordo del terremoto di Casamicciola del 1883, il cataclisma più devastante per Ischia, che in quei tredici secondi sconvolse il territorio dal punto di vista geologico ed urbanistico. In questo senso l’autore apre una profonda riflessione sulla mancanza di un serio piano di difesa urbana per l’Isola, dove nonostante i tanti sforzi non si è mai riuscito a creare una prevenzione per gli eventi sismici. Il saggio si conclude giustamente con una ampia parte dedicata ai fenomeni “precursori” vale a dire quegli eventi come il bradisismo che anticipano gli eventi sismici ed eruttivi, ed in questo senso Mattera pone l’accento su come sia necessario non tanto cedere ai falsi allarmismi ma piuttosto lavorare affinché sono sia trascurato nulla che possa evitare danni maggiori. “Il Vulcano Ischia. Miti. Storia, Scienza” è così un saggio di grande interesse che unisce lo studio scientifico alla divulgazione e alla sensibilizzazione per la prevenzione.
Salvatore Esposito
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