Uwe Hermann – Il Gallo Rosso, Canzoni Politiche Tedesche (e Popolari Italiane) dal Cinquecento al Novecento (Nota)

La vicenda artistica del sociologo e ricercatore tedesco, Uwe Hermann è senza dubbio piena di interesse, quant’anche molto triste, a causa della sua prematura scomparsa poco dopo la pubblicazione la pubblicazione del suo primo disco nel 1979. Proprio a quest’opera è dedicato questa bella pubblicazione della casa editrice friulana Nota, che ha recuperato i ventitré brani registrati all’epoca da Hermann, e pubblicati solo parzialmente, dapprima su una musicassetta, e successivamente, dopo la sua morte, anche su lp. Parallelamente alla sua attività come insegnante, presso alcuni corsi di formazione professionale per l’inserimento dei lavoratori emigranti dell’ECAP-CGIL, il ricercatore tedesco, aveva condotto una lunga ricerca sui canti politici e di protesta, che prendeva le mosse dagli inizi del 1500, per arrivare ai primi anni del Novecento. Grazie all’interessamento di Leonardo Zanier, Hermann si ritrovò a reinterpretare il repertorio oggetto della sua ricerca e ad inciderlo per la casa discografica AVF di Nimis, purtroppo nel settembre del 1980 un’auto con a bordo alcuni militari americani ubriachi, lo investì spezzando improvvisamente la sua vita. A distanza di trentatré anni dalla prima edizione, grazie al prezioso lavoro di Carlo Bressan e Valter Colle, quest’opera preziosa è stata ristampata nella sua interezza, e fotografa in modo eccezionale il clima politico e sociale che caratterizzava l’Europa e l’Italia alla fine degli Anni Settanta. Si tratta di un documento preziosissimo, perché testimonia una ricerca volta ad evidenziare tutti quei movimenti popolari, che nel corso dei secoli hanno avuto il coraggio, la forza e la disperazione per ribellarsi. Spaziando dai canti di lotta contadina del Cinquecento, fino ai testi di Brecht nella Germania nazista, il Gallo Rosso è il frutto di un lavoro appassionato e certosino, nel quale poter toccare con mano come la musica sia stata da sempre l’unica voce del popolo. Richiamando il fuoco sul tetto dei castelli e diventando metafora perfetta per le ribellioni sociali, il titolo è particolarmente indicativo anche per comprendere la vera essenza dei vari brani. Ad aprire il disco è “Das Lied Des Ulrich Von Hutten”, canto scritto da un anonimo nel 1520, nel quale viene raccontata la persecuzione da parte della chiesa contro il movimento protestante in Germania, si passa poi alle lotte contadine del 1600 con “Lied De Frien Bavaren”, fino a toccare “Soldatenschicksal” sul reclutamento del 1700 del Duca Carlo Eugenio, ma è con i canti di Brecht come “Einheitsfrontlied” e “Legende Vom Toten Soldaten”, che si tocca il vertice del disco con Herman, che li interpreta in modo magistrale accompagnandosi solo con la chitarra. La seconda parte del disco è dedicata alla riproposta di alcuni canti italiani, come la splendida “Chi La Gagliarda, Donne Vò ‘Mparare” di Baldassare Donati, Maestro di Cappella di San Marco, o la commovente ninna nanna siciliana “La Siminzina”, o ancora “Ritornello Delle Lavandaie del Vomero”, che dimostrano come probabilmente si sarebbe sviluppata in seguito la ricerca di Uwe Hermann, se solo avesse avuto la fortuna di sopravvivere al destino. Ad impreziosire la pubblicazione c'è anche il corposo booklet, che, al fianco di una lunga ed interessante retrospettiva sulla vicenda artistica del ricercatore tedesco, contiene tutti i testi con traduzione a fronte. Il Gallo Rosso è, dunque, un lavoro prezioso, e la sua riscoperta è senza dubbio motivo di plauso per la casa editrice friulana, Nota. 

Salvatore Esposito
Nuova Vecchia