Hajda Banda – Hajda! (Karrot Kommando, 2023)

Il sestetto polacco/bielorusso “Hajda Banda” è nato nel 2021 su iniziativa della violinista Daria Butskaya. Costituito da musicisti giovani, ma di esperienza decennale nell’ambito di altre formazioni, il gruppo ha come obiettivo la riproposta della tradizione musicale della Podlachia, voivodato polacco confinante con la Bielorussia, e della Polesia, una vasta regione compresa tra Ucraina, Bielorussia, Polonia e Russia. Zone al confine tra paesi, lingue e culture diverse, che anche dal punto di vista geografico e naturale alternano aree rurali a ampie zone paludose, tra cui quelle comprese nella Foresta di Białowieża, uno dei più antichi Parchi Nazionali d’Europa, in cui è sopravvissuto il bisonte europeo. “Hajda!” significa “Andiamo!”, ed allora andiamo ad esplorare le quattordici tracce dell’album: la prima è frizzante e veloce, e si tratta di un set di due polche (“Salawiej” e “Brzeska”) provenienti dalla Bielorussia occidentale. A conferma della continuità geografica e culturale tra paesi confinanti l’energica ed altrettanto rapida “Jabloczko”, canzone della Podlachia che racconta di un amore contrastato tra una ragazza polacca e un ragazzo bielorusso. Originario di un’altra zona di confine, quella tra Polonia e Ucraina, è invece Edmund Brożek, violinista e sassofonista tradizionale che ha insegnato al gruppo la prima delle oberek contenute nel disco. “Come vi sembra il tango bielorusso?” è la domanda posta all’ascoltatore con il quarto brano, tratto dal repertorio di Stanisława V. Malenczyka, musicista bielorusso in grado di suonare simultaneamente violino e armonica e che da tale insieme traeva suoni quasi psichedelici, molto efficaci nel declinare secondo modalità dell’Est Europa “il pensiero triste che balla”. Da una registrazione del 1972 di Wierę Grygoruk, la cui voce ha particolarmente impressionato il gruppo, arriva “Oj chodziła dziewczyna” canzone in cui una ragazza, passeggiando in un frutteto, ricorda l’amato da cui è stata abbandonata per un lavoro in città. La successiva “Ciacze reczańka” è un canto bielorusso eseguito da sole voci femminili, tra cui quella di Svetlana Butskaya, la cantante che ha insegnato al gruppo questa canzone, che racconta di una fanciulla che si trasforma in un cuculo per volare fino alla fattoria dove vive la madre. Bielorussa è anche “Babaczka” una nota danza popolare, che l’Hajda Banda esegue con ritmo vigoroso. “Walczyki śpiewane”, introdotta dal salterio a percussione, è una canzone a ballo, un dialogo tra un uomo e la moglie dalle sonorità che (merito probabilmente della fisarmonica) ci ricordano esempi nostrani. A seguire “Pajdu ja w sadoczek”, altra canzone senza accompagnamento. La kujawiak è una delle cinque danze nazionali polacche, ed è caratterizzata da un metro triplo e da una natura calma e lirica. Tipica delle regioni centrali della Polonia, è però presente anche in Podlachia, e un esempio di essa è il brano intitolato “Kujawiak od Cz. Brodawki”, eseguito da dulcimer, violoncello e violino. Veloce, ruvida ed essenziale la danza bielorussa intitolata “Koluszka”, a cui segue una vorticosa oberek dalla Podlachia, proveniente dal repertorio di Stanisława Rosy. Ancor più energica “Polka poleska”, originaria di Bleżowo, nella porzione ucraina della Polesia. Chiude l’album “Siwy koń”, un set di due canzoni d’amore già presenti in vecchie registrazioni di Maria Majówka, cantante della Polesia polacca. Suonato e cantato benissimo, ottimamente registrato, piacevole e vario nel repertorio e nell’esecuzione, “Hajda!” è anche la dimostrazione di come la musica e il canto uniscano popoli e persone, superando confini, tensioni e guerre. Un messaggio di pace da un’area geografica in questo momento al centro dell’attenzione e delle preoccupazioni di noi europei e del mondo intero. I componenti della Hajda Banda sono: Daria Butskaya e Nika Jurczuk al violino e voce, Kuba Zimończyk alla fisarmonica, Kasia Dudziak al violoncello e voce, Paweł Iwan al salterio a percussione e voce, Mateusz Dobrowolski al tamburo a cornice. 


Marco G. La Viola

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