Il quintetto di East London ha già fatto parlare di sé con “From Here”, debutto del 2015, cui è seguito l’EP “Stick In The Wheel Presents From Here: English Folk Field Recordings”, un’antologia di ballate registrate live in un’atmosfera casalinga in combutta con alcune delle stelle del Brit folk. Con il nuovo capitolo discografico di lunga durata la band non patisce tentennamenti, anzi compie un balzo in avanti, imprimendo un’ulteriore spinta al fervore creativo e spostando avanti i confini sonici folk nella contemporaneità con un programma di rivisitazione di standard folk e di nuova scrittura. La line-up degli Stick in The Wheel comprende Nicola Kearey (voce solista e percussioni), Ian Carter (chitarre, percussioni, elettronica, produzione e – ricordiamolo – un passato dubstep & drum’n’bass sotto il moniker EAN), Fran Foote (voce, organetto, flauto), Si Foote (percussioni, batteria, voce) ed Ellie Wilson (violino, viola, voce).
“Over Again”, il pezzo d’apertura, è di quei brani che acchiappano subito: fresco e diretto grazie all’ostinato di chitarra e il ritmo incalzante, che sostengono la vocina scanzonata di Nicola Kearey, la quale ci guida nel profilo essenziale di “Weaving Song”, derivata da una ballata scozzese e già nel repertorio di Sandra Kerr che la cantava con John Faulkner in un episodio dell’influente serie TV per bambini “Bagpuss” (1974). In “Witch Bottle” i drone di organetto in stile elettronica targata Eighties, violino, chitarre e voce, che palesa reminiscenze velvetiane e dei Mr.Fox (breve fiammata folk-rock dallo Yorkshire nei Seventies), rivelano l’anima più sperimentale del combo, confermata nella folk-electronica title-track, sorprendente per gli effetti vocali prodotti con Auto Tunes, che certo non ti aspetteresti in una folk band (l’ortodossia folk li odierà per aver osato tanto!).

Ciro De Rosa
Tags:
Europa