Korrontzi – Dantzan (Bigabaga, 2015)

Il sesto album dei baschi Korrontzi, è dedicato alla musica da danza; senza abdicare a nulla del loro caratteristico suono, acustico ma di grande impatto, il quartetto guidato dal suonatore di trikitixa (l'organetto diatonico) Agus Barandiaran regala ai fan, e non solo, un’opera monumentale: un CD, un libro fotografico e un DVD che vede all'opera la band (per l’occasione allargata con numerosi ospiti) con alcuni ensemble di danza popolare, Oinkari e Dantzaire, o semplicemente con alcune coppie di ballerini, nella prima esecuzione del loro spettacolo che del CD/DVD porta il nome, “Korrontzi Dantzan”, appunto. I Korrontzi non suono nuovi a progetti ambiziosi: i precedenti capitoli della saga del gruppo basco, che festeggia quest’anno i dieci anni di attività, li hanno visti all’opera con musicisti di ogni parte del mondo (inclusi gli italiani Riccardo Tesi e Mario Incudine e i fuoriclasse Justin Valì e Michael McGoldrick, fra gli altri) nel sontuoso progetto “Tradition 2:1” e successivamente con l’Orkestra Sinfonikoa di Bilbao nel disco “Symphonic Bilbon”, contraltare basco, altrettanto ben riuscito, del bellissimo disco degli irlandesi Lunasa con l’orchestra della RTE. Fra i brani non mancano rielaborazioni di tracce già presenti negli album precedenti, come la bella “Bustunzuri” e le canzoni “Maltzeta” (che apre l’album) e “Aitxitxe Mukurrunduko” arrangiate diversamente rispetto alle versioni di “Getxo”, disco del 2008, così come la bellissima “Urarte”, signature-tune del bravo Agus Barandarian. Ed è proprio la perizia strumentale, compositiva e di arrangiamento del giovane Agus che viene fuori maestosamente dal disco. «Decìr Kepa Junkera es decìr El Maestro», dice Barandiaran a chi gli chiede se si sente influenzato dal genio dell’organettista suo conterraneo, di appena dieci anni più grande, ma ora anche la fama di Korronzi e del suo leader stanno uscendo dai confini della nicchia-folk, eguagliando quella del caposcuola di Bilbao. Il sound di Korrontzi, grazie anche all'uso di strumenti come whistle, gaita gallega e bouzouki (nella sua variante “Irish”), si avvicina sempre più ai quello dei gruppi delle regioni della Spagna “celta” come Galizia e Asturie, ma grazie all’uso peculiare della trikitixa e di strumenti come txalaparta, uno sorta di xilofono dai suoni piuttosto gravi e usato in maniera prevalentemente ritmica e dell'alboka, strumento ad ancia derivato da un corno di bue, mantiene un suono peculiarmente basco. Naturalmente, il pezzo forte del cofanetto, che ha anche una comoda confezione e un bellissimo album fotografico allegato, è il DVD. Non si tratta di un concerto, ma di una riproposizione dei brani del CD con l’ausilio di coreografie, alcune molto tradizionali, altre del tutto contemporanee. Per l’effettuazione delle coreografie, Barandiaran si è servito del lavoro della maestra di danza Izaskun Iturri, che ha coordinato un team di coreografi e di ballerini, per un risultato sempre gradevole, quando non, addirittura, di eccezionale impatto visivo e emotivo. La stessa Izaskun Iturri, nei bonus del DVD regala delle vere e proprie lezioni di ballo tradizionale su sei brani del disco, accompagnata dal solo organetto di Agus Barandarian. Visto dal vivo a Barcellona lo scorso dicembre, nella rassegna Tradicionarius, lo spettacolo si è dimostrato di una forza detonante e ha colpito i presenti per il particolare format su cui è plasmato: il corpo di ballerini, quando possibile, viene reclutato in loco, con la maestra di ballo che istruisce i ballerini da tre giorni prima della performance: il risultato è stato magnifico e, in alcuni momenti persino commovente e ha confermato Korrontzi come uno dei migliori live-act in Europa al momento. 


Gianluca Dessì

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