Graham Parker & The Rumour – Three Chords Good (Primary Wave Records)

Per bene partire, vi dico subito, affezionati lettori di Taglio Basso, che il vostro Rigo ha tutti i dischi storici del signor Graham Parker e su quelli ha formato buona parte del suo innegabile (!) buon gusto. Sto parlando di “Howlin' Wind” (1976), “Heat Treatment” (1976) “Stick To Me” (1977) “Parkerilla” (1978) “The Up Escalator” (1980) sino a “Squeezing Out Sparks” (1979). Così ci mettiamo il cuore in pace. Ho sempre adorato questo piccolo cantante che ora ritrovo sulla copertina di questo cd intitolato “Three Chords Good” come una specie di occhialuto ambasciatore del sound basato su tre accordi tre, sempre quelli. Si fa così infatti, la forma canzone si evolve su tre accordi, più o meno sempre quelli, quelli bravi bravi ma proprio bravi li riducono pure, ed è chiaro che sto parlando di Bob Dylan, non ignoto al nostro Graham, che nell’ultimo Tempest ha inserito anche un pezzo basato su un solo accordo. I Rumor di Graham Parker sono una delle band capaci di interpretare canzoni con cuore, capacità di limitarsi a fare quello che ci vuole, bei suoni e fantasia. Quello che rende un cd o meglio un lp il miglior amico dell’uomo. Ho amato i grandi dischi del periodo classico di Graham per quella capacità di coniugare in un contesto nuovo echi di Van Morrison, canzoni urbane alla Springsteen e fiera poesia alla Dylan. Su questo cd troverete tutto questo e anche di più, le tastiere di Bob Andrews sono un campionato di stile, solo belle parti coi suoni giusti, le chitarre di Brinsley Schwarz e Martin Belmont fondono l’elettricità con la vocazione acustica di Graham senza strafare, Steve Goulding batteria e Andrew Bodnar al basso sono una sezione ritmica, non basso e batteria messi li’ per caso, due pompatori di groove mai intrusivi e eccessivi ma compagni di tiro fidati. Il disco ci racconta storie vere, sentite, tra urgenza sociale e nuovi movimenti, storie dalle quali i giovani autori capaci dovrebbero partire in termini di fascinazione. Certo, la copertina è una delle più brutte della storia ma come dice un amico di Angelo, mio figlio, chissenefrega! Mi auguro di poter vedere preso dal vivo lo spettacolo di Graham Parker And The Rumour.



Antonio "Rigo"Righetti
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