Enrico Morello – Cyclic Signs (Auand Records, 2021)

Considerato uno dei batteristi italiani di maggior talento creativo, Enrico Morello si è avvicinato precocemente allo studio della batteria, formandosi prima alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio in Roma e poi alla In.Ja.M – International Jazz Master Program “Master Of Higher Education In Jazz Improvisation Tecniques” di Siena, ottenendo una borsa di studio per l’intera durata del corso, ed in parallelo seguendo gli stage di John Riley, Greg Hutchinson, Eric Harland, Adam Nussbaum, Ferenc Nemeth, Ben Perowsky, Jeff Ballard, Billy Drummond, Billy Hart. Dal 2014 collabora con Enrico Rava, di cui è elemento fondamentale del suo quartetto, ed in parallelo ha lavorato con Maurizio Giammarco, Paolo Fresu, Mirko Signorile, oltre ad essere impegnato nell’attività didattica come docente di batteria e musica d’insieme al triennio universitario presso l’Accademia Nazionale del Jazz – Siena Jazz University. A coronamento di questo intenso percorso formativo ed artistico arriva “Cyclic Signs”, album di debutto come leader di un brillante quartetto completato da Francesco Lento alla tromba, Daniele Tittarelli al sassofono e Matteo Bortone al contrabbasso e che sintetizza le diverse esperienze artistiche maturate negli anni come sideman. Non è un caso, infatti, che la formazione abbia recepito alla perfezione le complesse architetture compositive del batterista romano e presenti una solida intesa e un serrato interplay, segno di una conoscenza già rodata tra gli strumentisti. Registrato nell’arco di due giorni di sessions tra il 2 e il 3 luglio 2020 ad Arezzo presso il Cicaleto Recording Studio, Arezzo, il disco mette in fila dodici brani di cui quattro nati da improvvisazioni collettive e otto firmati dal batterista romano. Fonte ispirativa primaria delle composizioni è certamente il ritmo inteso nella dimensione ciclica dell’esistenza e declinato nelle sue diverse trasformazioni, ma in generale tutto il disco è pervaso da un peculiare dinamismo che si fa quasi danza in certe sfumature. “Nella necessità di tradurre in musica questi concetti”, spiega Morello, “sono partito dall’elemento a me più congeniale: il ritmo. Ho cercato di sovvertire la prevedibile logica del tempo metricamente organizzato tracciando percorsi inattesi, multiformi e compositi, con l’intento di restituire all’ascoltatore la sensazione di sorpresa e disorientamento che si prova quando ci si affaccia alle finestre dell’ignoto”. Ma non è tutto perché “l’utilizzo di un organico asciutto e costituito da strumenti prevalentemente monodici consente uno sviluppo polifonico del materiale tematico e lascia che la musica scaturisca dal silenzio come dei gesti pittorici su una tela bianca. Ho concentrato le mie energie nel dare risalto alle specificità armoniche dei brani attraverso un’accurata conduzione delle diverse voci che determinano l’intreccio polifonico. Seguendo questi princìpi, le gravità armoniche, seppure non esplicite, mantengono un ruolo centrale nel disegno globale delle composizioni e ne determinano ambientazioni cangianti”. Queste scelte per nulla scontate lo hanno condotto ad esplorare, con grande senso di libertà espressiva, territori sonori disseminati di archetipi ritmici che evocano la tradizione musicale centrafricana e le sue poliritmie. Ad impreziosire il tutto il dialogo tra le due voci melodiche dei fiati di Lento e Tittarelli che si ritagliano in modo magistrale il loro spazio, esaltando le strutture ritmiche costruite dalla batteria di Morello e dal basso di Bortone. Durante l’ascolto brillano le sperimentazioni della imprevedibile “The Forest People”, l’incanto sonoro di “Persephone's Dance”, e soprattutto la sorprendente What Happened On The Road che rappresenta il vertice del disco, tuttavia non mancano mai sorprese negli spaccati improvvisativi e nella conclusiva “The end is the beginning” che intreccia suoni e memorie che riportano all’infanzia. “Cyclic Signs” è, dunque, una eccellente opera prima che dimostra tutta la lungimiranza di una etichetta come la Auand, da sempre in prima linea nel mettere in luce i talenti di casa nostra. www.enricomorello.com - auand.com


Salvatore Esposito

Posta un commento

Nuova Vecchia