Marco Grompi, David Crosby. Ultimo eroe dell'era dell'Acquario, Vololibero Edizioni 2019, pp. 400, Euro 20,00

Artista tra i più geniali ed emblematici espressi dalla scena West Coast alla fine degli anni Sessanta, David Crosby ha vissuto la sua vita spericolatamente in corsia di sorpasso e, nonostante le continue ascese e cadute che hanno segnato il suo cammino, è stato protagonista di alcuni tra i più importanti eventi che hanno segnato la storia del rock. Dopo aver mosso i primi passi nella scena musica di Los Angeles, entrò nei Byrds con i quali diede a battesimo il folk-rock con quella straordinaria rivoluzione che fu la versione elettrica di Mr. Tamburine Man di Bob Dylan che anticipò la svolta rock di quest’ultimo. Prese il via una breve ma intensa stagione di febbrile creatività del gruppo con dischi memorabili come “Fifth Dimension”, “Younger than Yesterday” e “The Notorious Byrd Brother”, ma nel contempo litigi ed incomprensioni lo condussero ad entrare in conflitto con Roger McGuinn al punto da esserne allontanato nel 1968. Chiusa l’avventura con i Byrds, Crosby incrociò prima il cammino dei Jefferson Airplane ai quali regala due perle come “Triad” e “Wooden Ships” e successivamente con Stephen Stills e Graham Nash diede vita a quello che sarebbe diventato il supergruppo per antonomasia. Il disco omonimo di Crosby, Stills & Nash del 1969 è un capolavoro epocale con brani come “Long Time Gone” e “Guinnevere” ma la storia arrivano a scriverla con “Déjà vu” che segna l’ingresso nel gruppo di Neil Young. Nel 1971 arriva anche il debutto come solida di David Crosby con il visionario e bellissimo “If I Could Only Remember My Name” ma non è altro che la celebrazione conclusiva della grande stagione della scena californiana. Gli anni successivi furono costellati dalla dipendenza dalla droga, gravi problemi con il fisco americano per tasse mai pagate, l’esperienza del carcere in Texas e dal sopraggiungere di problemi di salute, nonostante ciò David Crosby è riuscito sempre a rialzarsi per giungere alle soglie del nuovo millennio rinato tanto dal punto di vista fisico quanto da quello artistico con la fortunata esperienza di C.P.R.. La passione, il suo senso di libertà e il suo geniale talento creativo ci hanno regalato, negli ultimi anni, dischi di grande spessore come i più recenti “Croz” e “Sky Trails”. Alle soglie degli ottanta anni, Crosby combatte la sua battaglia con dedizione seguendo il sogno di un mondo migliore. A ricostruire dettagliatamente la vicenda artistica del musicista losangelino è “David Crosby. Ultimo eroe dell'era dell'Acquario”, corposa biografia firmata dal giornalista e saggista Marco Grompi ed edita dai tipi di VoloLibero Edizioni. Aperto dalla prefazione firmata dalla voce di Radio Capital, Luca De Gennaro, il volume si lascia leggere come un romanzo affascinante con la scrittura affabulatrice dell’autore che ci conduce alla scoperta del vissuto di David Crosby in tutta la sua complessità. Attraverso un meticoloso lavoro di recupero di fonti documentali, testimonianze e l’aggiunta di interviste (di cui alcune inedite) raccolte in prima persona nel corso degli anni, il giornalista bergamasco ricostruisce nel dettaglio gli avvenimenti cruciali che hanno segnato il cammino artistico del musicista americano, consegnandoci il ritratto dell’uomo, prima ancora di quello dell’artista tra pregi e difetti, vizi e virtù, passioni e lati oscuri, ma anche la sua visione del mondo, della vita e della politica. Parimenti grande attenzione è riposta anche verso l’aspetto poetico dei testi di cui sono rimportati nel corpo del testo ampi stralci. Ad intercalare il racconto è un curato apparato fotografico, mentre ad arricchire il volume è una ricca appendice con una dettagliata discografia, la filmografia e un’ampia biografia. Insomma, “David Crosby. Ultimo eroe dell'era dell'Acquario” è un viatico imprescindibile per addentrarsi nella vita e nell’opera dell’autore di “Long Time Gone”, ma soprattutto è un esempio di come si possa scrivere di musica con grande competenza e passione, senza cadere nell’agiografia. 

Salvatore Esposito

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