Deuter – Princess Of Dawn/Soundtrack (Black Sweat Records, 2018)

Georg Deuter è una figura peculiare nell’evoluzione della musica tedesca dei primi anni settanta. Nato nel 1945 nella città di Falkenhagen, imparò a suonare da autodidatta il flauto e la chitarra. In grado di mettere le mani su qualsiasi strumento, all’età di vent’anni, dopo un grave incidente automobilistico, decise di dedicarsi completamente alla musica. Insieme a Florian Fricke, Peter Michael Hamel e Stephan Micus, Georg Deuter è stato tra i pionieri della World-Music e dell’inedita fusione tra sperimentazione europea, Minimalismo e spiritualità orientale. In questo senso l’esordio “D” del 1971 e soprattutto “Aum” dell’anno successivo, rappresentano come “Hamel” e il ben più noto “Hosianna Mantra” dei Popol Vuh, qualcosa di piuttosto unico nel panorama della musica tedesca del periodo. “Princess Of A Dawn/Soundtrack” è un album molto interessante; prodotto nel lontano 1973 per la label Kuckuck come progetto di library music (non realizzato pubblicamente) da utilizzare per film, radio e tv, rappresenta anche un curioso compendio delle prime sperimentazioni dell’artista.Meno radicale di “D”, più affine allo splendido “Aum”, pur mantenendo molte delle tipicità della “library music”, questo lavoro ci offre un bel ritratto di un musicista “in movimento”... Dal punto di vista strettamente musicale, le 26 “miniature” di “Princess Of A Dawn/Soundtrack”, rispondono bene all’intento originario, senza però limitarsi al semplice commento sonoro. Caratterizzate da una strumentazione quasi esclusivamente elettronica, sono dominate da sintetizzatori analogici e organo che creano suggestive atmosfere e immagini, come suggeriscono i titoli dei brani: “Winter Sun”, “Deep Sea” o “Starlight”. Momenti di pacifica stasi meditativa, si alternano a brulicanti cenni Rileyani (“Pearls”,“Hoodle Doodle”, “Kolibri”) o a primordiali sequenze ritmiche (“Flea – Dance”, “Flea Dance II”). A fronte di ciò, c’è anche spazio per briosi intermezzi acustici come “Tom Bombadils Dance” che si affida a solari sonorità per chitarra e armonica, o “Phoenix” per chitarra flauto e percussione. “Princess Of A Dawn/Soundtrack” è un album rivelatorio per chi conosce Deuter, che mostra un artista all’approssimarsi di una nuova fase del suo lungo percorso artistico e d’indagine interiore, inaugurata con il successivo e ottimo “Celebration” nel 1973, nato dopo un periodo trascorso nell’ashram di Bhagwan Shree Rajneesh a Poona. Tracce del nuovo corso sono chiaramente percepibili (vedi i droni estatici di “Gotic Velvet” per esempio) ma in questi piccoli brani di arcaico artigianato elettronico, permane ancora il tipico impeto investigativo che aveva caratterizzato i primi due lavori del musicista. Un album grazioso e molto curioso, valido anche per una ricostruzione storica. 


Marco Calloni

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