Premio Bianca d'Aponte XII Edizione, Teatro Cimarosa, Aversa (Ce), 28-29 Ottobre 2016

Giunto alla sua dodicesima edizione, il Premio Bianca d’Aponte si conferma come una realtà unica nel panorama della canzone d’autore italiana, non solo per le proposte musicali che ogni anno ormai ci regala, ma per l’atmosfera unica che lo caratterizza. Nel corso delle due serate trascorse in quel gioiello che è il Teatro Cimarosa di Aversa, abbiamo avuto modo di toccare con mano l’amore e la passione che circonda questo festival, tanto da parte degli infaticabili organizzatori con in testa Gaetano d’Aponte, sua moglie Giovanna e Gennaro Gatto, quanto da parte delle cantautrici in gara e degli ospiti. A fare il resto è un pubblico attento, partecipe e sempre pronto a lasciarsi coinvolgere emotivamente da quella elettricità appassionata che ti investe appena metti piede nel foyer, e ti pervade in platea per giungere esaltata sul palco. Il Premio Bianca d’Aponte è, dunque, un fuoco di cultura nella Terra dei Fuochi, una realtà di importante ed autorevole resistenza culturale, nata nel ricordo di Bianca e delle sue note, da cui trae linfa vitale per valorizzare la canzone d’autore al femminile. La prima serata, andata in scena il 28 ottobre è stata aperta, come da tradizione dal set della vincitrice dell’edizione precedente ovvero Irene Ghiotto che, accompagnandosi al pianoforte, ha eseguito un brano di sua composizione. A condurre l’evento sono stati Antonio Silva (al quale è andata la Targa del Premio Bindi), storico presentatore del Premio Tenco e Steven Forti, giunto direttamente da Barcellona dove abitualmente presenta il Bianca d’Aponte Internazionale, i quali hanno scandito i tempi delle due serate con la loro competenza e la loro verve irresistibile. 
In sequenza sono salite poi sul palco le dieci cantautrici finaliste che hanno presentato un brano fuori concorso, Agnese Valle che si è destreggiata tra il clarinetto e il canto accompagnata da un chitarrista, Marta Delfino, Chiara Milandi, la talentuosa Sighanda che ha proposto un brano in francese dedicato all’Olocausto, Nicoletta Noè, Giovanna Dazzi, Veronica Punzo, Clarissa Vichi, Gabriella Martinelli e Ilaria D’Amore. Ad intercalare le varie esibizioni, sono stati la cantautrice toscana Giorgia Del Mese che ha proposto due brani tratti dal suo ultimo album “Nuove Emozioni Postideologiche; Fausta Vetere e Corrado Sfogli della Nuova Compagnia di Canto Popolare i quali in un inedito duo acustico hanno proposto una suite tratta da “La Gatta Cenerentola”; Vera Gottschall dal Premio Bianca d'Aponte International che ha riletto in tedesco “Ma l'amore no” di Bianca d’Aponte; Mauro Ermanno Giovanardi e Bungaro con quest’ultimo che ha interpretato una bella versione del classico della canzone napoletana “Passione” e l’autografa “Perfetti Sconosciuti” dal film omonimo. Se splendido, poi, è stato il set dei Letti Sfatti (Jennà Romano e Mirko del Gaudio) che con Fausto Mesolella alla chitarra hanno proposto “Brilla una stella” dedicata a Bianca d’Aponte e tratta dal loro ultimo album “Lo Scherzo di Dio”, piuttosto incolore e poco rappresentiva del suo talento ci è sembrata l’esibizione di Patrizia Cirulli la quale, accompagnata dalla base preregistrata, ha proposto due brani tratti dal suo ultimo album, e a cui è andato il premio “Musica della Poesia”, novità della XII edizione del Premio. 
La serata si è conclusa con l’irresistibile i set di Peppe Voltarelli, sempre trascinante e coinvolgente, e di Giuseppe Anastasi. A fare da preludio alla seconda serata sono stati dapprima Irene Ghiotto e poi Fausto Mesolella che ha interpretato “E se domani” e il recente singolo “Benedetta La Sicilia. A seguire è andata in scena la full immersion con l’esibizione delle dieci cantautrici in gara: Ilaria D'Amore con “Infiniti miracoli”, Gabriella Martinelli con “La pancia è un cervello col buco”, Clarissa Vichi di Pesaro con “Un fiore”, Veronica Punzo con “Il tempo che ho perduto”, Giovanna Dazzi con “Orione”, Nicoletta Noè con “Ad Abelardo, Eloisa”, Sighanda con “L'aciddruzzu”, Chiara Minaldi con “Un’anima”, Marta Delfino con “Abramovic” e Agnese Valle con “Cambia il vento”. In linea generale la qualità delle canzoni, come delle esibizioni è stata molto alta, tuttavia non possiamo non sottolineare le ottime prove di Shighanda che ha vinto il del Premio Bianca d'Aponte – Città di Aversa, e di Agnese Valle a cui è andato il riconoscimento della critica. Sono stati poi assegnati il Premio Miglior Testo a Clarissa Vichi con “Un fiore”, il Premio Miglior Composizione a Giovanna Dazzi con “Orione”, il Premio Miglior Interpretazione a Chiara Minaldi con “Un'anima”, anche vincitrice del premio “Suoni dall'Italia”, assegnato da Mariella Nava, consistente in un contratto discografico. A Nicoletta Noè con “Ad Abelardo, Eloisa” è andato, invece, il premio Officina della Musica e delle Parole di Alberto Salerno e Mara Maionchi che consentirà alla giovane cantautrice di frequentare uno stage presso la loro scuola.
A fare da corollario alla serata sono stati, poi, il set della cantautrice e ricercatrice russa Elena Frolova, a cui è stato assegnato il Premio “Bianca d’Aponte International”, istituito lo scorso anno in collaborazione con “Cose di Amilcare” e che ha interpretato un brano di Bianca d’Aponte, a cui è seguito l’intensa performance per voce e pianoforte di Mariella Nava e quella di Fausto Cigliano, leggenda vivente della canzone napoletana il quale, accompagnato alla chitarra da Gianluca Marino, ha interpretato “Uocchie che arraggiunate” e “Canzone appassiunata” e “Nenia a Sora Morte” uno dei pochi brani in napoletano scritti da Bianca d'Aponte. Il set del cantautore siciliano Kaballà ha datto poi da preludio all’esibzione di Irene Grandi, madrina della XII edizione del Premio, che ha proposto in sequenza le autografe “Prima di partire per un lungo viaggio”, “Lasciala andare” e “Bruci la città” e una bella versione di “Ci ritroveremo” di Bianca d’Aponte”. La serata ha riservato però ancora un’altra gradita sorpresa con il set acustico di Vittorio De Scalzi e Fausto Mesolella che in un inedito duo per voci e chitarre hanno proposto perle del repertorio dei New Trolls come “Una miniera” e “Una carezza della sera”. Da ultimo non possiamo non sottolineare l’ottima resident band diretta da Alessandro Crescenzo che ha accompagnato dal vivo le cantautrici in gara e i diversi ospiti. La premiazione finale ha suggellato una delle edizioni più ricche ed emozionanti di sempre, e siamo certi che nel il prossimo futuro di questo premio saprà riservarci altre belle sorprese. 


Salvatore Esposito

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