Hannah James – Jigdoll (RootBeat, 2016)

Hannah James è cantante, fisarmonicista e clog-dancer e, nonostante la giovane età, è già un'eccellenza fra le ultime leve del movimento folk inglese; fondatrice dei Kerfuffle, fresco quartetto in cui ha militato quando ancora era a scuola, insieme a quel Sam Sweeney poi fiddler dei Bellowhead e compagno della James in una serie di bellissimi dischi in duo. Con Rowan Rheingans e Hazel Askew è parte dell’altrettanto interessante progetto Lady Maisery. Dopo una breve ma significativa partnership con la cantante degli Steeleye Span Maddy Prior, finalmente approda alla prima prova a suo nome, “Jigdoll”, disco raffinato e credibile, dove tutte le qualità musicali della giovane artista di Chesterfield hanno il loro giusto showcase, inclusa la danza. La rivista britannica “Songlines” ha attributo al CD le cinque stellette e la menzione come “Top of The World” e ne ha sottolineato l'originalità e la qualità musicale «[...] un manifesto musicale davvero potente e unico». Il disco è bello, a tratti bellissimo e, nonostante veda la partecipazione, per cinquanta minuti abbondanti, di una sola musicista, riesce a non stancare e lascia alla fine del suo ascolto quella voglia di sentire ancora qualcosa; un uso sapiente dell'over-dubbing, soprattutto per quanto riguarda le voci, rende ancora più raffinato il lavoro, per il quale la parola ‘classe’ sembra essere quella che meglio definisce la cifra del disco. La stessa James nelle note introduttive racconta il lavoro: non si tratta di un disco folk nel senso stretto del termine, in quanto tutta la musica è ‘newly-composed’ e alle ballate popolari utilizzate è stata cucita addosso una musica originale, ma per il background dell'artista, per il tipo di sound e per l'utilizzo di un tipo di danza squisitamente tradizionale, il disco pianta delle radici fortissime nel terreno della tradizione. Anche nelle parti ballate, la danza e ritmi sono spesso de-strutturati o addirittura mutuati da altre culture, a creare una fusione di vecchio e nuovo molto stimolante anche per l'ascoltatore. Il capolavoro dell'album è il brano “Treasures”, canzone ispirata dai sentimenti contrastanti riguardo l'accoglienza dei migranti e che vede Hannah alle prese con ritmi provenienti dall'Est-Europa e con un riff di fisarmonica assolutamente contagioso. La familiarità con i metri asimmetrici è testimoniata anche dal brano “Tuulikki's Tune”, dedicato alla fisarmonicista estone Tuulikki Bartosik, che con la James ha pubblicato lo scorso anno un bellissimo cd in duo e dal set “Karen's” dedicato a Karen Tweed, insegnante e mentore di Hannah. Altro brano che ben rappresenta lo spirito del disco è la ballata “Woodsman” che mostra anche un originale tappeto di percussioni. Curiose le track “Barefoot Waltz”, dove la parte di clog-dancing è eseguite a piedi nudi, ma comunque ben udibile e la successive “Clog Jig” dove il ritmo è invece chiaramente scandito dagli zoccoli propri di questo tipo di performance. Insomma, un cd fresco, originale, solido, un' opera-prima di una musicista che farà tanto parlare di sé. 


Gianluca Dessì

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