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Le principali novità dall'Italia e dal mondo della musica trad e world...

BabelNova Orchestra
Escono venerdì 19 aprile

Dopo il prestigioso debutto sul palco dell’ultimo Festival di Sanremo, nella serata dei duetti con Dargen D’amico in un omaggio al Maestro Morricone, la BabelNova Orchestra è pronta per il suo esordio discografico. Escono venerdì 19 aprile Ama la Tierra e Safi Safi, primi due brani che anticipano Magma l’album in uscita a maggio prodotto da Pino Pecorelli e co-prodotto da Emanuele Bultrini e Duilio Galioto. Eredi di una delle più affascinanti e pionieristiche storie della musica world (e non solo) in Italia degli ultimi 20 anni, quando i musicisti di BabelNova mettono insieme le proprie radici e le trasformano in musica vengono fuori brani potenti come Ama la Tierra: una scrittura corale in cui gli strumenti e le sonorità del sub Sahara si incontrano con l’afrobeat, i codici musicali della disco music degli anni ’70 e la lingua spagnola. Un brano che riempie il dancefloor e allo stesso tempo non smette di ragionare sul nostro tempo: un invito a risvegliare le coscienze per immaginare un futuro più sostenibile e un’esortazione a prendersi cura di un mondo schiacciato tra guerre e cataclismi causati dall’uomo in cui ancora una volta il destino è nelle nostre mani. Il brano Safi Safi, cantato in arabo, è invece una storia d’amore in cui l’uomo, addolorato per un amore non corrisposto, chiede alla sua amata di mettere fine alle sue sofferenze e di andare incontro ai suoi sentimenti. In un vorticoso incedere ritmico i ritmi percussivi Nord africani gli strumenti del Medio Oriente si mischiano alle sonorità elettroniche della gloriosa drum machine Roland 808 e alla strumentazione della musica da ballo dell’Occidente. Con Ama la Tierra e Safi Safi  BabelNova Orchestra traccia la traiettoria di quello che sarà il sound dell’album: un magma sonoro espressione di un’assoluta libertà musicale che guarda a nuove direzioni artistiche e include sonorità più funk e pop, mantenendo sempre solida l’ispirazione world.
Una Babele contemporanea che non teme il caos generato dalla pluralità di linguaggi ma trova nella Musica la lingua madre che celebra la molteplicità di suoni dal Mondo. BabelNova Orchestra è un progetto nuovo, nella forma e nello spirito, che segue la strada di una delle più affascinanti e pionieristiche storie della musica world (e non solo) in Italia degli ultimi 20 anni, in grado di attraversare l’opera come il cinema, il teatro musicale e la musica classica: l’Orchestra di Piazza Vittorio, ideata e creata nel 2002 da Mario Tronco e Agostino Ferrente in seno all’Associazione Apollo 11 e sostenuta, nel periodo più recente, dalla Fondazione Cultura e Arte. Guidata dal contrabbassista Pino Pecorelli, BabelNova Orchestra è una formazione di 12 musicisti provenienti da tutto il mondo che, alla decisione di Mario Tronco di intraprendere un proprio percorso artistico autonomo e dopo la scomparsa del Maestro Leandro Piccioni, ha scelto di dedicarsi a un distintivo percorso di ricerca di nuovi linguaggi musicali. Un gruppo che si evolve verso la forma più collettivistica dell’ensemble a discapito della dimensione gerarchica dell’orchestra. Con l’inserimento in organico di alcuni musicisti più giovani, di seconda generazione, anche l’espressione musicale si apre con assoluta libertà verso nuove direzioni, includendo sonorità più funk e urban ma mantenendo solida l’ispirazione world: pop mediterraneo, reminiscenze sufi, fiati jazz, chitarre rockeggianti, accenni di cumbia, esplosioni mariachi, ritmi dub costituiscono un esaltante vortice generato dall’incontro fra lo scirocco e il meltemi, l’hurricane e lo zephiros. Dal 2002 a oggi il mondo è decisamente cambiato e, se un tempo le migrazioni verso il nostro Paese erano una realtà in divenire, oggi l’Italia è compiutamente una società multietnica. E i musicisti arrivati più di 20 anni fa, ormai completamente inseriti nel tessuto culturale italiano, si reinterpretano e rileggono questo diverso magma culturale in cui la musica è cambiata ma soprattutto è mutata la relazione fra le sonorità dei loro paesi d’origine e l’attuale scena italiana. Rimane ferma l’altissima qualità dei musicisti, forti di una storia ventennale fatta di condivisione di esperienze artistiche che li hanno portati a calcare i palchi di mezzo mondo, ospiti delle più prestigiose istituzioni culturali internazionali e protagonisti dei festival e delle stagioni più innovative e ricercate. A partire, naturalmente, da Pino Pecorelli, musicista che nel corso della propria carriera ha spaziato dal cinema al teatro, collaborando con artisti come Mario Martone, Avion Travel, Matthew Herbert, per citarne soltanto alcuni. Il cantante, musicista e compositore tunisino Ziad Trabelsi, anch’egli con una importante carriera alle spalle fra collaborazioni artistiche, progetti inediti ed esperienze come direttore artistico, su tutte quella di Almar’à - L’orchestra delle donne arabe e del Mediterraneo prodotta da Fabbrica Europa. Il musicista e cantante ecuadoregno Carlos Paz, partito, giovanissimo, dallo studio della tradizione andina per arrivare a un’intensa attività di diffusione, fra l’Austria e l’Italia, della musica sudamericana; e uno fra i migliori interpreti del canto sufi, il tunisino Houcine Ataa, di formazione accademica, studioso di canto andaluso e figlio di un intellettuale e poeta sufi. Il batterista, percussionista e cantante cubano Ernesto Lopez, cresciuto in una grande famiglia di musicisti, ha cominciato a suonare fin da piccolo con alcune delle orchestre più famose dell’isola per poi collaborare in Italia con artiste e artisti del calibro di Laura Pausini, Biagio Antonacci, Francesca Michielin, Enrico Rava. Da ambiti musicali eterogenei (world, jazz, rock) proviene il chitarrista e autore di colonne sonore per il cinema e il teatro Emanuele Bultrini, membro fondatore de La Batteria, con all’attivo collaborazioni diverse, da Colle der Fomento a Alex Infascelli. Artista di lungo corso è anche il sassofonista, compositore e produttore Peppe D’Argenzio, fra i padri fondatori nel 1980 degli Avion Travel, con cui ha vinto il Festival di Sanremo nel 2000, oltre alle composizioni di musiche per il cinema e il teatro al fianco di artisti del calibro di Lina Wertmuller, Enzo Moscato, Iaia Forte e molti altri. Ci sono poi il batterista Davide Savarese che, oltre ad essere componente stabile della band di Motta, è abituato a esplorare i generi più disparati e a frequentare musicisti abbastanza distanti fra loro, da Margherita Vicario al rapper americano Skyzoo, passando per Tullio De Piscopo e Whitemary. Il polistrumentista e arrangiatore Duilio Galioto, nonché tastierista per Daniele Silvestri: un altro artista che lungo la sua carriera ha intrecciato il suo percorso con i più autorevoli rappresentanti del pop e della musica d’autore italiana, fra tutti Max Gazzè, Giovanni Truppi, Manuel Agnelli, Paola Turci, Marina Rei. E ancora: l’argentino Raul Scebba, percussionista sinfonico specializzato anche in ritmi e strumenti afro-cubani, già componente dei Tamburi del Vesuvio e con collaborazioni dal vivo e in studio, fra gli altri, con Fiorella Mannoia, Javier Girotto, Aires Tango. Il trombettista peruviano Roman Villanueva, che ha collaborato con Eva Ayllon e Jerry Rivera ed è stato componente di diverse orchestre Jazz del Sud America, con cui si è esibito in tournée per anni. Infine, il più giovane Simone Ndiaye, polistrumentista romano di origini senegalesi, diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia, capace di frequentare agilmente i territori musicali più disparati, dalla fusion al metal. Il 9 febbraio 2024 la BabelNova Orchestra ha debuttato sul prestigioso palco della 74° edizione del Festival di Sanremo con Dargen D’Amico, in occasione della serata dei duetti, con un omaggio alla musica del grande Ennio Morricone.

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SETAK
ESCE VENERDÌ 5 APRILE
CURRE CURRE
BRANO CHE ANTICIPA ASSAMANÙ, IL NUOVO ALBUM DI INEDITI

Diventare invisibili in un paese che non è il proprio, ritrovarsi nel gradino più basso della società come chi è costretto a migrare in una altra nazione per necessità e senza avere alternative: sradicato dalla propria terra ed escluso da quella nuova. Curre curre è il nuovo brano di Setak in uscita sui digital store e in rotazione radiofonica da venerdì 5 aprile. Il cantautore abruzzese che si è fatto conoscere per la sua abilità unica di unire il dialetto della sua regione al blues, al folk d’oltreoceano e ai suoni del mondo torna con una nuova canzone che anticipa Assamanù, il nuovo album di inediti in uscita il prossimo 3 maggio. Una ballata sussurrata, dalle sonorità dolci e delicate con un testo amaro e doloroso: “L’idea emotiva di questo brano è nata quando ho vissuto a Londra una decina di anni fa – racconta Nicola Pomponi, vero nome di Setak. Mi ero messo da parte un po’ di soldi prima di partire pensando fossero sufficienti a stare bene per un po', ma nel giro di un paio di mesi mi sono ritrovato improvvisamente nel gradino più basso della società. Questa esperienza mi è servita per immedesimarmi in un contesto ovviamente molto più grave del mio che per quanto potessi stare male ero sempre un occidentale in cerca di qualcosa a Londra. Musicalmente – continua - è uno dei brani più grezzi del disco e mi sono reso conto durante le registrazioni che la sua forza stava proprio nell’incertezza delle prime take. La versione definitiva del brano conserva la crudezza, i rumori e la fragilità della prima bozza”. Tra tradizione e grande canzone d’autore il brano mescola anche questa volta il dialetto abruzzese a un sound internazionale, vero e proprio ‘marchio di fabbrica’ del sodalizio creato tra Nicola Pomponi e Fabrizio Cesare, che cura la produzione anche di tutto il nuovo lavoro come era stato per i primi due album di Setak, Blusanza e Alestalé. 
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JUMUA IL NUOVO BRANO DI SANDRO JOYEUX
In uscita venerdì̀ 29 marzo 2024
(Etichetta, Musicastrada Records – distribuzione, Absilone)

Jumua, in radio e sui digital store da venerdì 29 marzo 2024, è il nuovo brano dell’artista francese Sandro Joyeux prodotto da Adriano Viterbini e Fabio Rondanini e mixato da Tommaso Colliva.
 
Jumua è il singolo che anticipa il nuovo EP di Sandro Joyeux in uscita nei prossimi mesi per l’etichetta Musicastrada Records e distribuito dai francesi Absilone. Quattro brani inediti su cui l’artista francese si è avvalso della collaborazione di Adriano Viterbini e Fabio Rondanini per la produzione artistica. Il risultato è un nuovo sound molto accattivante capace di fondere suoni distorti ed elettronici con le radici folk della musica di Sandro in pieno stile World Beat. “Stavo ascoltando le registrazioni dei vari concerti che avevo fatto con la band formata a Ouagadougou nel novembre 2023 e un frammento del live al Petit Bazar ha attirato la mia attenzione - racconta Sandro Joyeux. Ho isolato un loop che mi piaceva e su quello ho cominciato a costruire il brano inserendo un riff che avevo in testa da tempo. Il testo è venuto quasi subito: Jumua è una canzone d’amore per le musiche e le culture africane che mi fanno vibrare da sempre. Canto la varietà dei generi, le etnie e i loro strumenti tipici. Con Fabio Rondanini e Adriano Viterbini siamo affetti da una patologia grave: il mal d’Africa. Fabio vibra per l’Afrobeat, Adriano vola con i suoni del deserto, io seguo un approccio più etnomusicologico, le particolarità etniche, la diversità del vocabolario se sei nel Marocco del Chaabi o lo Tsapiky di Madagascar. La collaborazione con loro è stata una meravigliosa esperienza perché la magia risiede nel saper mettere insieme le sensibilità dovute ai nostri percorsi”.
Sandro Joyeux sarà sul palco per 4 concerti in full band: venerdì 5 aprile al Biko di Milano, sabato 6 aprile al ExWide di Pisa, venerdì 12 aprile all’Angelo Mai di Roma e sabato 13 aprile all’Auditorium Novecento Napoli.
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Ḕ FUORI OVUNQUE “LINEA 140” DI LUIGI ESPOSITO
Il nuovo brano del compositore e pianista sarà presentato per la prima volta in concerto giovedì 21 marzo nella Stazione Zoologica Anton Dhorn del Museo Darwin Dohrn di Napoli

Ḕ fuori su tutte le piattaforme digitali, “Linea 140”, il nuovo brano del compositore e pianista Luigi Esposito, di cui a breve seguirà il video. Pubblicato dall’etichetta indipendente Apogeo Records, il singolo, con Luigi Esposito al piano, Emiliano Barrella alla batteria, Umberto Lepore al contrabbasso e la voce di Fabiana Martone, verrà presentato in concerto giovedì 21 marzo alla Stazione Zoologica Anton Dhorn del Museo Darwin Dohrn a Napoli. Reduce dai grandi consensi riscossi dopo il primo album “Portami a vedere il mare” e dai recenti successi teatrali come pianista e direttore musicale nello spettacolo di Gianfranco Gallo, “Reginella… sono Libero”, Luigi Esposito compie, con il suo brano in uscita, un viaggio allegorico sulla linea di autobus destinata a un’importante e panoramica zona di Napoli: Posillipo. «Linea 140 – racconta Luigi - è il racconto di pomeriggi che avevano un inizio puntuale ma che non sapevo mai quando sarebbero terminati. Il tempo era diluito nell'attesa, trascorsa guardando i vecchietti giocare a bocce, prendendo un caffè al chioschetto, chiacchierando con altri che come me aspettavano il pullman. Alcuni gesti divennero rituali, alcuni volti si fecero amici. E anche se sotto la pioggia, c'era il panorama di Posillipo a rinfrancarmi. La copertina, opera della fotografa Diana De Luca, che cura tutti i miei lavori, nasce per far sì che l'osservatore e l'ascoltatore possano immedesimarsi nel punto di vista dell'artista che effettua il viaggio. Gli orologi, a via Posillipo – prosegue e conclude il compositore – non hanno lancette; il tempo è un orizzonte lontano; l'uomo che alla fermata vicino siede è, l'indomani, un amico. La risacca soltanto imita un ticchettio». Ancora una volta il principio ispiratore del musicista riconduce al mare.

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 LA ZAMPOGNA ITALIANA
CENSIMENTO DEI COSTRUTTORI E NOTIZIE UTILI SULLO STRUMENTO A SACCA TIPICO DELL’ITALIA MERIDIONALE

Nuovo aggiornamento del Censimento dei Costruttori di Zampogne italiane, curato da Marco Tadolini.
Il testo,  diviso per regioni, include recapiti dei costruttori, descrizioni, notizie utili. Al momento pubblichiamo solo il testo scritto; tutte le immagini relative sono in fase di impaginazione.