Barcelona Gipsy Balkan Orchestra – Avo Kanto (Satélite K, 2018)

Nella visione dei Barcelona Gipsy Balkan Orchestra la musica rappresenta un insieme di culture e tradizioni che oltrepassano i confini geografici e che unisce tutti: ebrei sefarditi e ashkenaziti, gitani, ottomani e arabi. Il loro ultimo lavoro “Avo kanto”, che in esperanto – la lingua scelta dal gruppo come espressione della diversità – sono le canzoni degli antenati, è il proseguimento del viaggio iniziato due anni fa con l’album “Od Ebro do Dunava”. I nove brani che compongono questo lavoro fresco e dinamico, più una decima bonus track dedicata ai fans della band, provengono per lo più dall’est europeo: Romania, Bulgaria, Ungheria, Grecia, Albania, Serbia ma anche dalla Spagna. Nata nel 2015 dall’evoluzione della Barcelona Gipsy Klezmer Orchestra, la Balkan Orchestra ha al suo attivo decine e decine di concerti in tutta Europa esprimendo una forte propensione al live. “Avo Kanto” si apre con “Saraiman”, un brano d’amore ardente del folkore rumeno, un amore tanto grande da spianare le strade e abbellirle con fiori e pietre preziose. Fisarmonica e violino conducono il gioco nella seconda, intensa traccia, la danza bulgara “Krivo sadovsko horo”, di cui si apprezza la sinuosità, a cui si aggiungono prima il contrabbasso e poi il clarinetto con continui, incalzanti e sorprendenti cambi di tempo. In “Makedonsko devojce” un dolcissimo canto viene introdotto da contrabbasso, chitarra e percussioni, aprendosi poi ad un’ispirata, sentimentale fisarmonica. Si entra in un’atmosfera drammatica in un duetto tra voce e fisarmonica con “Csi lav tu”, brano dei Rom ungheresi e si prosegue con una delle più trascinanti danze macedoni: “Raikos” in cui la fisarmonica e il clarinetto dilagano in trascinanti solo. “Livisiani mou perdika” dall’Asia Minore è un lento brano che si apre con violino e daf, che rafforzano l’atmosfera malinconica e sognante evidenziata dalla melodia del canto, in cui si conferma la bella interpretazione della cantante Sandra Sangiao nelle sfumature e micro tonalità tipiche del brano. Ci si avvia verso la fine dell’album con il brano serbo ben ritmato “Koje li je doba noci”, la track strumentale “Betlem”, composta dal chitarrista Julien Chanal e “Gallo rojo gallo negro”, scritta e pubblicata clandestinamente nel periodo franchista da Chicho Sanchez Ferlosio, unici brani d’autore del CD. Si approda al termine del viaggio all’intrigante versione di “Lule lule”, brano albanese diffuso presso le comunità arbereshe nel meridione d’Italia, che ha un particolare significato per la band poiché è stata la prima canzone registrata con il nuovo nome di Barcelona Gipsy Balkan Orchestra alla fine del 2015. I musicisti portavoce di questo piacevole melting pot che fa base a Barcellona, sono la catalana Sandra Sangiao alla voce, l’italiano Mattia Schirosa alla fisarmonica, il francese Julien Chanal alla chitarra, Ivan Kovacecic al contrabbasso dalla Serbia, Stelios Togias dalla Grecia al darbuka, bendir, cajon e daf, il catalano Dani Carbonell al clarinetto e clarinetto basso, Oleksandr Sora dall’Ucraina e Pere Nolasc Turu al violino. L’ascolto di questo irresistibile album dal profumo vivace è consigliato. Ritmi turbinosi in tempi dispari, violini trascinanti sostenuti da percussioni e contrabbasso incalzanti, fisarmonica e clarinetto sentimentali ed intriganti, voce melodiosa e cristallina, arrangiamenti gustosi e di buona fattura, contribuiscono tutti come colori vivaci ad un’ampia tavolozza espressiva. 


Carla Visca

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