Festival Delle Ciaramelle III Edizione, Amatrice-Accumoli (Ri), dal 10 al 12 agosto 2018


Ludovica Valori e Susanna Buffa (foto di Sergio Braga)
La terza edizione del festival indipendente che celebra le tradizioni musicali popolari delle terre amatriciane quest'anno si è coraggiosamente estesa anche al territorio di Accumoli, epicentro del disastroso sisma del 2016 che ha cancellato la cittadina laziale. L'intento era anche quello di accendere di nuovo una luce su Accumoli, che ha avuto una visibilità scarsa rispetto alla città di Amatrice e i cui cittadini aspirano ad una rinascita anche culturale. La direzione artistica resta nelle mani del prof. Giancarlo Palombini, etnomusicologo e ricercatore di chiara fama, docente presso l'università di Perugia, affiancato dall'associazione perugina Formus e dall'associazione di promozione sociale Il sorriso di Filippo, formatasi ad Amatrice dopo il sisma. Come sempre, le Ciaramelle amatriciane hanno stretto un legame di scambio culturale ed umano con suonatori di strumenti a fiato continuo provenienti da altre zone d'Italia e d'Europa - quest’anno launeddas sarde, gaita gallega e sac de gemecs catalano). 
Stefano Pinna (Foto di Susanna Buffa)
L'apertura del festival è stata organizzata proprio ad Accumoli, dove si è svolto il programma dell'intera prima giornata. Nella località Madonna delle Coste, sito dove sorgeva un'antichissima piccola chiesa ora distrutta, Marco Graziosi e la sua band hanno tenuto il suggestivo primo concerto del festival. È seguita una prima esibizione dei due ospiti d'onore di questa edizione, ovvero i due musicisti Jordi Batet, catalano, che ha regalato al pubblico un'esecuzione straordinaria con il suo strumento, il sac de gemecs, e il maestro di launeddas sarde Stefano Pinna, anch'egli protagonista di un intenso momento di grande musica. Pubblico e musicisti si sono poi spostati sul sagrato della chiesa provvisoria di Accumoli per la performance dei poeti a braccio in ottava rima e dei cantori a ciaramelle, con la partecipazione degli improvvisatori e dei ciaramellari locali intervenuti per l'occasione. La mattinata della seconda giornata, quella di sabato 11 agosto, è stata dedicata agli approfondimenti scientifici, un momento sempre centrale nelll'ambito del festival e che vanta la partecipazione di figure di primo piano nella ricerca etnomusicologica. Presso l'Area della Tradizione e del Gusto di Amatrice si è aperta quindi al mattino la tavola rotonda "Prospettive di rilancio dell’area altosabina attraverso le tradizioni musicali", cui hanno preso parte gli studiosi: Piero Arcangeli, Angelo Fusacchia, Roberto Milleddu e Giancarlo Palombini. L'incontro si proponeva di analizzare proposte di ricostruzione del patrimonio immateriale alto sabino attraverso il recupero delle tradizioni musicali autoctone. 
Franco Moriconi e Andrea delle Monache
(Foto di Susanna Buffa)
Il consueto seminario che è seguito alla tavola rotonda era invece teso ad offrire una presentazione degli strumenti e dei repertori delle launeddas sarde, della gaita gallega e del sac de gemecs catalano, nuovamente con i due pregevoli artisti Stefano Pinna e Jordi Batet. Dopo il pranzo tipico offerto dalla Pro Loco di Amatrice, si è giunti all'ormai irrinunciabile appuntamento con lo stage di saltarello, tenuto da Franco Moriconi, che come ogni anno ha richiamato molti giovani dalle frazioni vicine e numerosi amanti della tipica danza alto sabina anche da zone lontane. Nel pomeriggio, il duo composto da Susanna Buffa (voce e chitarra) e Ludovica Valori (voce, fisarmonica e trombone) ha proposto il concerto "Suoni dal buio. Voci di donne che resistono”, con canti femminili della tradizione popolare prevalentemente del centro italia. Il concerto, coinvolgente per il repertorio e la proposta sonora, ha raccolto un folto e attento pubblico. La serata del secondo giorno si è chiusa come sempre con il Premio “Le ciaramelle d’argento” - Targa Filippo Sanna, assegnato al musicista Enrico Mariani di Castiglioni, Montereale, in provincia de L'Aquila. La terza giornata si è aperta con un altro appuntamento molto atteso da pubblico e popolazione amatriciani: quello della passeggiata musicale in alta montagna, prevista nell'affascinante panorama dell'altipiano di Cardito e curata dall'associazione locale di cittadini amatriciani e accumolesi Laga Insieme Onlus. Lungo il percorso, numerose sono state le soste in punti panoramici per dar luogo a brevi esibizioni di tutti i musicisti ospiti del festival e per dar spazio al ballo spontaneo, con una straordinaria risposta del pubblico che ha avuto modo di godere della musica e degli spettacolari panorami naturalistici. Il festival si è chiuso in serata con lo splendido concerto del gruppo folk ciociaro De Calamus, i cui musicisti hanno generosamente offerto al pubblico una ricca performance, interagendo spesso anche con i due ospiti provenienti dalla Catalogna e dalla Sardegna. E non poteva esserci conclusione migliore di questo ideale abbraccio tra tre culture distanti e diverse che, attraverso il linguaggio dei suoni, ha ribadito la necessità assoluta di comunicare e di abbattere, oggi più che mai, qualsiasi barriera, muro o confine tra civiltà differenti.



Susanna Buffa

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