Musica Ex Machina – Sfarinati di cereali per alimentazione umana (Hopetone Records, 2016)

Nel teatro greco classico, il deus ex machina era una divinità che veniva calata in scena con un sistema di carrucole e rappresentava l’elemento imprevisto nella trama necessario a dipanare e risolvere l’intreccio narrativo. A questa particolare macchina teatrale si è ispirato il quartetto jazz sardo Musica Ex Machina composto da Guido Coraddu al pianoforte, Francesco Bachis tromba e flicorno, Mauro Sanna basso elettrico e Simone Sedda batteria, i quali hanno unito le forze per dare vita ad un percorso di ricerca attraverso cui riscoprire la musica come ingrediente magico in grado di sciogliere l’intricata matassa della vita, attraverso emozioni e suggestioni. Mescolando influenze che spaziano dall’approccio al jazz di Jaco Pastorius, Michel Camilo e Billy Cobham alla musica classica di Bach, Bartok, Villa Lobos e Chopin, il quartetto sardo ha dato vita ad una originale ricerca sonora che sposta sempre più avanti il confine della ricerca, attraverso una perfetta commistione di sperimentazione ed improvvisazione. A cristallizzare il lavoro compiuto è “Sfarinati di cereali per alimentazione umana”, disco che raccoglie dodici brani originali caratterizzati da una scrittura riconoscibile ed immediata tanto dal punto di vista ritmico quanto da quello melodico, nella quale è posta in luce la loro dichiarazione di intenti: ovvero la necessità di ritrovare gli ingredienti autentici per fare musica. Sin dalle prime note di “Pane e Rose” che apre il disco, l’ascolto è assolutamente coinvolgente spaziando dal funky di “Aby sulla duna” all'intreccio tra bossa nova e dixieland di “Lupogufo Vs Orangotopo” passando per il sorprendente jazz rock di “Pazza Palla” fino a giungere al suggestivo cromatismo del piano solo di “KJC” scritta in origine per mettere in musica una poesia di Cesare Pavese. Si prosegue con le esplorazioni tra bop e swing di “Buttermoon swing” che ci apre la strada prima all’omaggio a Malcom X di “Detroit Red” in cui è rievocato il sound jungle del Cotton Club e poi a quel gioiellino che è “Bluesette” scritta pensando alla lezione di Miles Davis. I vertici del disco arrivano però nel finale con “La Lallazione”, nata dalla base ispirativa di “Speak Like A Child” di Pastorius e le superbe le superbe “Palindromite” e “Il Sentiero delle Cicale” che sintetizzano in modo eccellente le istanze sonore di Musica Ex Machina. “Sfarinati di cereali per alimentazione umana” è, insomma, una bella sorpresa, un disco di grande spessore musicale ed allo stesso tempo un originale esempio di approccio non convenzionale al jazz. 


Salvatore Esposito

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