Bardoscia Alborada Marcotulli – Trigono (Tǔk Music, 2016)

Composto da Anton Berovski (violino), Sonia Peana (violino), Nico Ciricugno (viola), Piero Salvatori (violoncello), il quartetto Alborada – il cui nome in lingua sardo-catalana significa alba – è una delle realtà più interessanti della scena musicale che si muove intorno alla Tǔk, etichetta guidata da Paolo Fresu, come dimostrano non solo lo splendido disco di debutto “Èthos” (nel quale spiccavano artisti come Diederik Wissels, Elena Ledda, Angelo Adamo, Daniele di Bonaventura e Paolo Fresu) ma anche le diverse collaborazioni a lavori di grande spessore come “The Whistleblowers” del trio Fresu, Linx e Wissels o il più recente “Eros” di Paolo Fresu & Omar Sosa. Il loro nuovo album “Trigono” nasce dalla collaborazione con il contrabbassista Marco Bardoscia, e la pianista Rita Marcotulli e si ispira all’aspetto astrologico omonimo, considerato il più armonico e favorevole, indicando un’integrazione positiva tra le caratteristiche dei due pianeti che lo formano, anche quando esse sono assai diverse tra loro o addirittura contrastanti. In questo senso l’essenza del progetto è da rintracciarsi nella fortunata ricerca di un territorio di esplorazione comune nel quale si spazia dal repertorio classico a quello contemporaneo fino a toccare il jazz, il tutto caratterizzato da un originale approccio stilistico e compositivo. Il disco raccoglie tredici brani tra composizioni originali di cui sei firmati da Bardoscia, e riletture il tutto impreziosito nei colori dall’eleganza del pianoforte della Marcotulli, che ritrova nuovamente il quartetto dopo la partecipazione al disco di esordio. L’ascolto ci regala un viaggio denso di suggestioni guidati dagli archi di Alborada, nelle cui tessiture melodiche si inserisce il pianoforte della Marcotulli, il tutto supportato dalla eccellente trama ritmica costruita da Bardoscia. Brillano, così, le atmosfere evocative ed allo stesso tempo quasi cinematografiche di “Rappresenta” firmata dalla pianista romana e caratterizzata da un sontuoso dialogo con il quartetto d’archi, la sinuosa melodia di “Andrea’s Milonga” in cui spiccano la chitarra di Nguyèn Lè e un inaspettato Paolo Fresu al pianoforte, ma soprattutto la superba “I’m A Dreamer” di Marco Bardoscia in cui giganteggia la voce dalla bellezza cristallina di Maria Pia De Vito. “Trigono” è, dunque, un album di rara eleganza ed intensità nel quale convergono racconti ed evocazioni, un lavoro di grande potenza lirica che non mancherà di appassionare gli ascoltatori più esigenti ed attenti. 


Salvatore Esposito

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