Arakne Mediterranea – Gramma (Autoprodotto)

Nati nel 1993 a Martignano, piccolo comune della Grecìa Salentina, da un'idea di Giorgio Di Lecce e Imma Giannuzzi, gli Arakne Mediterranea sono uno dei gruppi storici della riproposta salentina, essendo da sempre impegnati nella riscoperta non solo della musica tradizionale e delle forme coreutiche ma anche della lingua grica. Traendo spunto dal mito greco, riportato da Ovidio nella Metamorfosi, della principessa Aracne, che fu trasformata dalla dea Atena In ragno, il loro nome ci riporta direttamente alla pizzica salentina, della quale sono fini interpreti unitamente al grande corpus di canti della Grecìa Salentina. Guidato da Imma Giannuzzi (voce solista, tamburello e nacchere), ne cura la direzione artistica, il gruppo è composto dal polistrumentista Luigi Giannuzzi (voce, organetto, chitarra, mandolino, fiati e percussioni), Giorgia Santoro (flauti), Giovanna Giannuzzi (voce e danza), Stefania Giannuzzi (voce e danza), Stefania Della Bona (danza) e Maria Assunta Maglietta (danza). Il loro ultimo album “Gramma”, attraverso gli undici brani in scaletta, ci regala un vero e proprio viaggio attraverso la tradizione musicale della Grecia Salentina, spaziando dai canti d’amore a quelli devozionali fino a toccare le immancabili pizziche. Durante l’ascolto ciò che colpisce è come gli Arakne Mediterrana, nell’approcciare gli arrangiamenti abbiano puntato non tanto ad aggiungere strumenti ma piuttosto, lavorando per sottrazione, siano riusciti a far emergere la semplicità e l’evocatività delle strutture melodiche e percussive tradizionali. Brillano così brani come i canti d’amore “Arakne” che apre il disco e “Sto Korafaci-Ssu”, la dolcissima ninna nanna “Tonni” ma anche le trascinanti pizziche “Rirolla-la”, “Pizzica Grika”. Di ottima fattura sono anche la mattinata “Mezanifta” e il canto augurale “Strina”, cantata in modo eccellente dalla Giannuzzi, tuttavia il vertice del disco arriva con la splendida “Gramma”, la title track, scritta da Franco Corlianò, poeta salentino che non ha mai smesso di dialogare con le radici grike e già autore delle ben note “Klama” e “Pedimmu”. 


Salvatore Esposito
Nuova Vecchia