Daniele Dall’Omo e Antonio Strgapede – Bologna Tra Le Corde (Tacadancer/Sheherazade)

La preziosa opera della Sheherazade prosegue con la pubblicazione di un altro importante volume della collana Tacadancer, nata come evoluzione del festival omonimo per valorizzare ulteriormente il patrimonio musicale del liscio, ovvero il ballo più amato dagli italiani. Protagonisti di questo nuovo capitolo della serie sono i due chitarristi Antonio Stragapede e Daniele Dall’Omo, custodi di quel repertorio degli anni Trenta che vide l’incontro delle melodie tradizionali del liscio con la tradizione manouche. In particolare ad essere preso in esame sono quelle musiche da ballo famose nella Bologna del Ventennio, originariamente nate per essere eseguite dalla fisarmonica o dall’organetto. La particolarità di questo disco risiede non solo nella bravura e nella sorprendente tecnica dei due chitarristi emiliani, ma anche nell’utilizzo di chitarre costruite dai liutai bolognesi Giancarlo e Luigi Stanzani sul modello delle chitarre che Mario Maccaferri progettava negli anni venti per la Selmer. Prodotto magistralmente da Claudio Carboni, Stefano Melone e Andrea Bonacini, il disco è un piccolo gioiello di classe stilistica nel quale si apprezza tutta la forza melodica della chitarra. Ogni brano suona come se ad eseguirlo ci fosse un intera orchestra, ed è davvero difficile non restare incantati dal continuo dialogo tra le due chitarre. Dall’Omo e Stragapede filtrano attraverso il loro stile e il loro gusto la tradizione mescolando valzer, polke, mazurke, tanghi e swing in un concentrato di emozioni che ci permette di riscoprire perle dimenticate nel tempo. Tra brani autografi ispirati alle musiche da balera, si scoprono così vecchie incisioni di musicisti bolognesi come Battagliero di Tienno Pattacini, Sogno Proibito di Pietro Fantini e Speranze Perdute di Alessandro Morelli, la cui bellezza ci arriva intatta, viva regalandoci emozioni continue. Sebbene nella tradizione popolare italiana la chitarra abbia avuto una funzione prevalentemente di accompagnamento, Dall’Omo e Stragapede sono riusciti nell’impresa di trasformarla in regina della melodia. Da semplici e appassionate musiche da ballo, è nato un concerto per due chitarre nel quale la tecnica dura e pura deve per forza lasciare il passo alla passione, che il duo emiliano ha profuso in ogni nota. Un opera coraggiosa ancorché assolutamente meritoria in quanto al recupero di alcune gemme della tradizione ha unito una sperimentazione sonora di grande qualità.

Salvatore Esposito

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