Ariafrisca – La Strada Delle Rose (Ass. Cult. Ariafrisca)


La strada delle Rose è il terzo disco degli AriaFrisca, gruppo salentino nato intorno all’omonima associazione culturale, da anni impegnata nella ricerca e nel recupero delle tradizioni popolari del tacco d’Italia. Il percorso compiuto dagli AriaFrisca a partire dal loro disco di debutto, Fiata Jentu!, pubblicato nel 2003, è stato indirizzato alla ricerca sul canto polifonico tradizionale ed in particolare il loro lavoro si è basato sulla ri-elaborazione di brani tradizionali poco praticati dagli altri gruppi di riproposta, tutti ovviamente derivanti da attenti studi sulle fonti tradizionali. Nell’approccio con la tradizione gli AriaFrisca hanno posto molta cura nel riprendere fedelmente i testi tradizionali e soprattutto nel conservare le strutture melodiche classiche. Ciò contraddistingue il loro suono è racchiusa nella particolare colorazione musicale data dall’utilizzo di flauti, ciaramelle e pifferi, che contribuiscono in maniera determinante a creare un atmosfera elegante, quasi “da camera”. In questo senso non trascurabile è anche il fatto che gli Ariafrisca vantino una formazione ampia e versatile composta da Maria Antonietta De Filippis (voce, nacchere, danza), Mauro De Filippis (voce, fisarmonica, thin whistle, ciaramella), Angelo Sarcinella (chitarra), Giuseppe Napoli (chitarra), Salvatore Trianni (voce, armonica a bocca, tamburello, tammorra, cupa cupa, martelli), Mino Scanderebech (flauto dolce, flauto tenore, chamelot, sax soprano), Totò De Lorenzis (tamburello, tammorra, cupa cupa, organetto diatonico), e Antonio Venneri (contrabbasso). Ben lungi dall’essere alla ricerca spasmodica di esperimenti e commistioni sonore, questo gruppo salentino ha puntato dritto alla tradizione, cercando di curare ogni dettaglio dalle voci, agli strumenti, passando per gli arrangiamenti e i testi tradizionali raccolti durante le ricerche sul campo. Questo metodo di lavoro ha permesso ai componenti del gruppo di crescere musicalmente e soprattutto di crearsi un personale bagaglio di studio e conoscenza diretta, elementi fondamentali per coloro che intendono lavorare sulla riproposta della musica tradizionale. In particolare il loro nuovo album, La Starda delle Rose, rappresenta l’evoluzione del discorso cominciato nel 2006 con il doppio Sona ca nc’è l’aria, infatti ogni singolo brano rappresenta una tappa di un più complesso ed articolato percorso di studio e di ricerca, nel quale il gruppo è arrivato anche a scrivere nella lingua della tradizione, utilizzando gli stilemi tipici delle composizioni tradizionali, affiancandovi le esperienze musicali raccolte nel corso della loro attività artistica. La Strada delle Rose è dunque un viaggio coinvolgente attraverso la musica popolare salentina, e le multicolori varietà sonore delle voci, dei canti alla stisa, il tutto mantenendosi lontani dalla ricerca ossessiva del ritmo o delle sonorità commerciali. L’ascolto dei dieci brani del disco è dunque mai privo di fascino con la voce di Maria Antonietta e Mauro che si intrecciano, si rincorrono, ricreando quell’alchimia che rende unico il canto polivocale salentino. Brillano così i canti di lavoro come Lu Sule Calau Calau, le pizziche come Lu tommareddhu meu e Pizzica di San Vito, i canti d’amore come la struggente Damme nu ricciu e Alla ripa te lu mare, tutti caratterizzati da una particolare cura degli arrangiamenti strumentali e vocali. Chiude il disco una sorprendente bonus track, ovvero versione del traditional irlandese Molly Malone, tratto dalla colonna sonora del corto Fimmene Fimmene di Michele di Lonardo, e che si caratterizza per un crescendo strumentale che parte dai cieli d’Irlanda e arriva ai cieli del Salento. Proprio questo brano, sebbene estraneo al progetto del disco, ci sembra significativo per comprendere le tutte le potenzialità di questo ottimo gruppo.




Salvatore Esposito

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