Manekà – Respira (Manekà)

Nati circa nove anni fa con il nome di Figli di Rocco, i Manekà, sono diventati in breve tempo uno dei gruppi più seguiti nell’ambito della musica popolare salentina, proponendo un intreccio tra sonorità tipiche della tradizione locale e contaminazione etnica. Nel loro percorso ci sono tre album, due prodotti come I Figli Di Rocco ovvero E Lassatila ballare e Focu Miu, ed Anemo come Manekà, ma soprattutto alcune collaborazioni di prestigio con Angelo Branduardi e Teresa De Sio, al cui album Riddim A Sud, hanno partecipato con un brano. Il gruppo attualmente è composto da Ermanno Mangia (chitarra, mandola e voce), Leo Klaus Cannazza (basso elettrico), Luisa Greco (voce), Antonio Murciano (tamburo a cornice, batteria) e Gabriele Filieri (violino, chitarra e voce) nonché da Andrea Caracuta. Dai Figli di Rocco ai Manekà si è assistito ad un evoluzione del loro suono che ma è proprio con questa formazione che questo processo di cambiamento ha avuto la sua concretizzazione con Respira, nel quale hanno lasciato da parte i brani tradizionali per approdare a composizioni inedite, che pur restando imbevute delle loro radici musicali approdano a vari generi di matrice etnica, che con la pizzica hanno in comune la carica emotiva e l'origine popolare. L’ascolto è coinvolgente e senza dubbio interessante tanto per i testi quanto per gli arrangiamenti, mai scontati e soprattutto diretti a creare un sound sempre più originale e definito. In particolare i Manekà brillano per l’ottimo intreccio sonoro dato dal continuo dialogo tra le chitarre e il violino, il tutto supportato da una sezione ritmica versatile ed efficace. Ad aprire il disco è la title track, un brano per lo più strumentale di grande atmosfera dominato dal violino che tesse una riuscitissima trama sonora, si passa poi al folk-rock di denuncia con Alla Filiera, un brano che rimanda alla tradizione dei canti di lavoro salentini, e in questo senso particolarmente riuscito ci sembra il testo in dialetto. Il tamburello guida Mane-Kà, una pizzica dai contorni originalmente intessuti su trame folk-rock, nel quale si rincorrono una serie di immagini legate alle mani, che rubano, che lavorano, che soffrono, tante mani da stringere finchè non arriva quella giusta che ti porta all’altare. Si prosegue così attraverso filastrocche (Il Canarino Triste), divagazioni etno-rock (Il Ponte), intense ballate dai sapori tradizionali (Lu Dormire De Le Spighe) e la bellissima Succede A Sud, tratta dal progetto Riddim A Sud di Teresa De Sio. Arrivano poi Alza La Testa, cantata in italiano dalla bravissima Luisa Greco, che dimostra dessere a suo agio tanto nei brani più tenui quanto in quelli più aggressivi, Ucciu che rimanda a sonorità balcaniche e Comu Se Non Te Capiscu, altra pizzica travolgente condotta dal violino suonato da Gabriele Filieri. Chiudono il disco il canto contro la guerra Non Sparare, e Immigrato, quest’ultima senza dubbio uno dei brani più riusciti del disco, tanto per il contenuto quanto per il riuscito ed energico arrangiamento. Respira è un disco, che apre uno spaccato interessante su quei gruppi di musica popolare salentina che hanno deciso di intraprendere strade nuove, senza perdere di vista le loro radici. Un segnale importante, che evidenzia come si possa non solo ricercare nella tradizione ma anche trarne delle valide ispirazioni, guardando al futuro.


Salvatore Esposito

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