Riccardo Tesi & Maurizio Geri - Sopra i tetti di Firenze Omaggio a Caterina Bueno (Materiali Sonori)

CONSIGLIATO BLOGFOOLK!!

“Caterina questa canzone la vorrei veder volare sopra i tetti di Firenze per poterti conquistare”, così cantava Francesco De Gregori nella splendida Caterina, brano dedicato a Caterina Bueno, una delle più importanti ricercatrici e cantanti della tradizione popolare italiana. Dopo la sua morte prematura avvenuta nel 2007, questa splendida canzone continua ancora a farci emozionare nel suo ricordo, ed è probabile che abbia dato lo spunto ai suoi due allievi Riccardo Tesi e Maurizio Geri, quando hanno deciso di dedicarle un doppio album, dal titolo proprio Sopra i Tetti di Firenze. Nel gruppo che accompagnava Caterina Bueno in studio, nei suoi concerti ma anche nelle sue ricerche, entrarono tra la fine degli anni settanta e l’inizio degl’anni ottanta due giovani ma talentuosissimi musicisti, ovvero Tesi e Geri, che con lei mossero i loro primissimi passi attraverso l’affascinante mondo della tradizione popolare italiana e al suo fianco rimasero poi per ben dieci anni. Questo disco, dunque, non nasce con il semplice intento di renderle omaggio ma piuttosto, rappresenta l’ideale continuazione e cristallizzazione del percorso di ricerca intrapreso con lei. Ascoltando il disco si ha la sensazione di entrare in un’atmosfera senza tempo, dove un gruppo di musicisti animati dal solo amore per la musica popolare, danno voce ad un passato non tanto lontano da noi, ma molto vicino dal punto di vista dei temi. Il repertorio preso in esame è quello dell’Italia contadina, un Italia che non c’è più, un Italia che non aveva ancora visto la fine della sua innocenza e lottava per un pezzo di pane, sudando e lavorando nei campi, per scongiurare l’emigrazione. Quell’Italia non esiste più, è vero, ma i brani scelti per questo disco sembrano aver acquisito una dimensione nuova ed attuale, allorchè si parla di sfruttamento dei lavoratori, di antimilitarismo, di sofferenza. Non mancano anche brani tratti dal repertorio religioso popolare così come, ovviamente, non è possibile resistere alle mille sfumature vernacolari del dialetto toscano, che qua e là sottolineano con ironia l’amaro della realtà. L’ulteriore particolarità di questa raccolta risiede anche nella scelta di Tesi e Geri di inserire una serie di brani inediti risalenti alle ricerche effettuate con Caterina Bueno negli anni ottanta e che sebbene da lei interpretati dal vivo non avevano mai trovato posto su disco. La sensazione che si ha nel fluire dei vari brani, è che Tesi seguendo la sua naturale propensione alle collaborazioni e al lavoro di squadra, abbia volutamente cercato per questo disco una dimensione collettiva, quasi avesse voluto ricreare quell’atmosfera che animava il gruppo di Caterina Bueno. E’ per questo che al fianco di Tesi e di Geri, che rispettivamente suonano l’organetto diatonico e la chitarra, troviamo un gruppo eccellente composto da una delle grandi eredi della Bueno ovvero Lucilla Galeazzi alla voce, Claudio Carboni al sax, Filippo Pedol basso, Stefano Melone al piano e Marco Fadda alle percussioni. A questi va aggiunto un cast importante di ospiti composto da Gianna Nannini, Piero Pelù, Daniele Sepe, Nada, e Davide Riondino, che impreziosiscono i singoli brani. Il risultato è un disco che pur mantenendosi stretto alla tradizione, non nasconde la sua inclinazione alla sperimentazione di soluzioni inedite ed innovative, caratterizzando in modo determinante la riproposizione di brani del passato dai quali emerge un energia del tutto nuova. Ecco allora incrociare con il folk toscano, echi di world music, spruzzate di jazz e ammiccamenti al liscio da balera. Nel corso dei diciannove brani, tutti splendidamente suonati ed interpretati a brillare in modo particolare sono l’iniziale Italia Bella Mostrati Gentile introdotta dalla voce dell’attore toscano Carlo Monni, le struggenti Donna Lombarda e Sirio, ma soprattutto la commovente resa di Caterina di Francesco De Gregori che chiude un disco di grande bellezza ed eleganza, che si candida ad essere uno dei dischi di musica popolare dell’anno.


Salvatore Esposito

Posta un commento

Nuova Vecchia